(ANSA) - ROMA, 07 GIU - "Negli istituti penali per minorenni
l'educazione è tutto. Se è vero che nella nostra Costituzione,
pena ed educazione sono sempre un binomio inscindibile, ciò è
ancor più vero quando la pena riguarda ragazze e ragazzi
minorenni o giovani adulti. Per questo trovo che le borse di
studio offerte dalla LUISS e i programmi di summer school che
coinvolgono anche i ragazzi degli istituti penali siano davvero
una occasione straordinaria: un modello esemplare da replicare
su larga scala". Lo dice il ministro della Giustizia, Marta
Cartabia, in un messaggio inviato alla cerimonia conclusiva
della IV Edizione del Progetto Legalità e Merito dell'università
Luiss.
"Approfitto della presenza dei carissimi colleghi Patrizio
Bianchi e Cristina Messa - ha quindi aggiunto - per lanciare uno
spunto di riflessione e di lavoro: forse in questo ambito, il
Ministero della Giustizia, quello dell'Istruzione e quello
dell'Università potrebbero collaborare più strettamente per
offrire reali possibilità ai ragazzi che sono entrati in un
circuito penale. Se la finalità rieducativa della pena di cui
parla l'art. 27 della Costituzione non diviene per i più giovani
una effettiva possibilità di scrivere una nuova pagina della
loro esistenza, come
potrebbe diventarlo per tutti gli altri?"
"In questo anno di pandemia - continua Cartabia - i ragazzi
ospiti degli istituti penali per i minorenni hanno sofferto
enormemente l'isolamento. Così come lo hanno sofferto gli
operatori e gli educatori, nonché le forze dell'ordine che
stanno loro accanto quotidianamente. Ora che il piano delle
vaccinazioni prosegue alacremente e i contagi allentano la
morsa, occorre al più presto riprendere le attività sociali e le
attività formative anche in presenza. Occorre
ripartire con un nuovo slancio. E forse provare a immaginarci
qualche forma di sinergia nuova, più creativa, più innovativa
per contribuire alla cultura della legalità attraverso
l'educazione e la formazione".
"Questo - ha spiegato - deve valere anche in un'ottica di
prevenzione per quei ragazzi, che non sono in circuiti penali,
ma vivono a volte prigionieri di un contesto, che impedisce loro
di respirare "il fresco profumo della libertà", per citare una
celebre espressione di Paolo Borsellino. In queste zone, dove la
logica dell'indifferenza e della complicità ha radici profonde e
diffuse, difficili da estirpare, spesso sono stati straordinari
maestri a cambiare la traiettoria di
giovani vite a rischio. Vite, pericolosamente risucchiate dalla
cultura del malaffare e non di rado dall'assenza di speranza. E
mi turba ogni volta notare l'età, sempre più bassa, di tanti
arresti in indagini per camorra, mafia, 'ndrangheta. Come mi
turba leggere i tassi di dispersione scolastica in quelle stesse
aree dove i clan allignano con più ostinazione".
"In queste realtà, lo sappiamo bene - ha affermato ancora -, la
distanza fisica dalla scuola o da preziosi percorsi di legalità
durante la pandemia, ha avuto un impatto ancor peggiore che
altrove. Ha allontanato a volte la stessa fiducia nei giovani. E
allora proprio da qui, da questi ragazzi, dobbiamo ripartire
ora, come giustamente ha scelto di fare il progetto "Legalità e
Merito", supportando comunità scolastiche di aree più esposte.
Questo binomio può aprire un
orizzonte diverso, di luminosità, di bellezza e rinnovata
speranza, anche laddove pure il cielo a volte sembra più
plumbeo". (ANSA).
Cartabia a Bianchi e Messa, collaboriamo su legalità
Per minorenni detenuti educazione è tutto, creiamo sinergie