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A Rebibbia mostra foto su detenute madri

Gli scatti di "Essere madre, oltre la pena", inaugurazione il 13

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 2 GEN - Le donne detenute della sezione nido della Casa Circondariale femminile di Rebibbia davanti e dietro l'obiettivo per raccontare cosa vuol dire oggi "Essere madre, oltre la pena".
    E' questo il titolo e il senso della mostra fotografica che testimonia il rapporto di queste donne con i figli, in un ambiente difficile com'è quello del carcere.
    L'inaugurazione dell'esposizione, che si terrà a Roma lunedì 13 Gennaio, nella Casetta Koinè di Rebibbia alle ore 10:00, è il risultato finale di un laboratorio fotografico educativo, formativo ed emotivo, ideato e portato avanti per tre mesi dalla fotografa Natascia Aquilano e dall'educatrice Luciana Mascia, in collaborazione con l'associazione Onlus ProPositivi, appositamente dedicato alle madri detenute della sezione nido di Rebibbia e ai loro bambini.
    "Il progetto - spiegano le organizzatrici - è nato dall'esigenza di non voler ignorare uno dei bisogni primari del bambino: il rapporto con la propria madre, che in una struttura penitenziaria viene inevitabilmente alterato. Attraverso il mezzo fotografico si è cercato di spostare il punto di vista dello spazio, passando da un luogo semplicemente condiviso da detenute e bambini, a un ambiente di incontro tra madri e figli, con l'obiettivo di comprendere l'importanza della relazione. Tra scatti liberi o a tema, ogni detenuta è riuscita a entrare maggiormente in contatto con se stessa e il proprio bimbo, acquisendo la consapevolezza dell'essere prima madre e poi reclusa".
    La mostra, oggi visitabile, comprende sia gli scatti realizzati e scelti dalle detenute, che le foto scattate durante il laboratorio dalla fotografa Natascia Aquilano, così da avere una doppia inquadratura sulla "nuova relazione".
    (ANSA).
   

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