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Boldrini, denuncerò chi mi insulta su Fb, ora basta!

Superato il limite consentito dopo oltre 4 anni di minacce

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 AGO - "Adesso basta.Il tenore di questi commenti ha superato il limite consentito. Ho deciso che d'ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune. Ho riflettuto a lungo se procedere o meno in questo senso, ma dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni".Così la Presidente della Camera, Laura Boldrini, in un post sul suo profilo Fb.
    "Ha ragione la Presidente Boldrini: non possiamo stare più a guardare e non possiamo tollerare che violenza e aggressioni intimidatorie dilaghino sui social, uno spazio pubblico di confronto da custodire come bene comune. È tempo che violenti, vigliacchi e prepotenti nascosti da anonimato rispondano delle proprie azioni, di tutte, anche di quelle circoscritte allo spazio dei social. Anche questo è un modo di educare le giovani generazioni a un uso consapevole dei nuovi media perché mai devono pensare che la violenza e la prepotenza possano avere la meglio. Per questo non esprimo solo la mia solidarietà alla presidente Boldrini che è oggetto di una aggressione inqualificabile sia perché esprime legittime posizioni politiche sia perché rappresenta una altissima istituzione ma le voglio dire anche il mio plauso alla sua decisione di procedere in sede legale contro tutti coloro che violano il dovere del rispetto degli altri e, in questo caso, dell'alta istituzione che lei rappresenta", dice Sandra Zampa, deputata del Partito Democratico. Per il deputato Pd Davide Mattiello, relatore della recente riforma dell'art. 338 del codice penale per tutelare meglio amministratori locali, magistrati e parlamentari, non serve neppure la querela, ma per le minacce di cui è vittima la presidente della Camera, si può procedere d'ufficio. "I social - spiega Mattiello - non sono uno "spazio finto" dove tutto è lecito, sono un altro spazio pubblico dove le regole devono essere fatte valere. Tra queste una delle più importanti è che in democrazia l'intimidazione è un delitto e quelle contro Laura Bolrini non sono semplici "ingiurie", ma sono di fatto delle intimidazioni: un maniera violenta per indurla a sparire in più di un senso". (ANSA).
   

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