Istituzioni

Viganò, Stato scommette sui detenuti

Giudice Consulta, detenuto è persona in continua evoluzione

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 9 NOV - "Il condannato non deve essere segnato in modo irreversibile dal suo reato, il detenuto è una persona in continua evoluzione e la costituzione scommette su di lui". Così il giudice della Corte Costituzionale Francesco Viganò durante un incontro con i detenuti del carcere di Marassi a Genova, nell'ambito del progetto 'Viaggio in Italia: la Corte costituzionali nelle carceri'. La lezione, che si è sviluppata attorno all'articolo 27 della Costituzione, 'tendere alla rieducazione', si è svolta nel teatro del carcere alla presenza di un centinaio di detenuti, degli appartenenti alla polizia penitenziaria, del direttore della struttura Maria Milano e del provveditore del Dipartimento amministrazione penitenziaria Liberato Guerriero.
    "La mia presenza qui - continua Viganò - vuole essere un segnale di come la costituzione deve entrare dentro queste mura e io qui lo faccio come rappresentante di una delle istituzioni più importanti, la Corte Costituzionale".
    Il giudice Viganò, che al termine ha ricevuto un lungo applauso, ha più volte sottolineato come la "pena debba essere rieducativa, deve guardare al futuro e deve evolversi in un' opportunità offerta a chi ha violato le leggi per poter guardare avanti e ricominciare. La pena deve essere l'inizio di un percorso interno, per poi proseguire anche all'esterno. Ruolo fondamentale è quello della polizia penitenziaria, ma anche della politica e della società. Bisogna accompagnare il detenuto nel suo percorso". I detenuti hanno posto domande, soprattutto in materia di costituzionalità di leggi riguardanti le pene, spesso diverse nonostante il reato sia lo stesso. Tra le richieste, gli spazi di 'affettività', non previsti negli istituti carcerari italiani. (ANSA).
   

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