(ANSA) - ROMA, 2 OTT - La III Sezione del Consiglio di Stato
ha annullato le raccomandazioni della Regione Veneto con le
quali è stato sconsigliato ai medici operanti nelle strutture
ospedaliere pubbliche l'utilizzo di alcuni farmaci oncologici,
regolarmente autorizzati dall'Aifa - Agenzia Italiana del
Farmaco, per la cura della carcinoma ovarico e di quello
mammario, e rientranti tra i Livelli essenziali di assistenza.
Il Consiglio di Stato ha ribadito, con tale pronuncia, il
principio secondo cui le Regioni non possono limitare i livelli
essenziali di assistenza, nemmeno "raccomandando" ai medici
l'utilizzo di alcuni farmaci rispetto ad altri, valutati come
meno convenienti nel rapporto costi/benefici. Tali livelli
essenziali, infatti, devono restare uniformi sul territorio
nazionale per la essenziale garanzia del diritto alla salute
(art. 32 Cost.). Questo ha lo scopo di evitare ingiustificate
disparità di trattamento terapeutico tra i pazienti residenti
nelle diverse Regioni, ma anche per non influenzare, con
differenti scelte di politica farmaceutica ispirate al mero
contenimento della spesa sanitaria in ogni Regione, le scelte
del medico nella prescrizione di un farmaco già valutato idoneo
alla cura di malattie gravi come il cancro , sul piano
dell'appropriatezza terapeutica, da parte dell'Aifa. I giudici,
infatti, in sintonia con l'orientamento espresso dalla Corte
costituzionale, hanno ricordato che compete solo all'Aifa la
valutazione circa l'appropriatezza terapeutica dei farmaci.
Indicazioni su farmaci spettano a Stato
Regioni non possono sconsigliare uso, serve uniformità nazionale