Istituzioni

Il fratello dello studente ucciso nel '78, 'chiediamo giustizia'

Bruno Tinelli, 'si sa chi è stato, basta voler riaprire il caso'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 03 APR - "Se si riesce a mantenere la memoria viva sull'omicidio di Fausto e Iaio, magari è utopico ma noi familiari crediamo ancora in un processo per avere giustizia. Perché si sa tutto. Chi sono gli esecutori materiali si sa, basta solo avere la volontà di riaprire il caso". Lo ha detto Bruno Tinelli, fratello di Fausto, militante di sinistra ucciso nel 1978 insieme all'amico Lorenzo Iannucci. "Questo 18 marzo sono stati 45 anni e ancora non abbiamo avuto giustizia.
    Ringrazio le istituzioni, qualsiasi sia il colore: strisce, quadretti, rosso, bianco o nero". Bruno Tinelli ne ha parlato alla commemorazione di questa mattina al liceo Brera di Milano, dove la sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti (FdI) ha portato un mazzo di fiori sulla targa.
    La famiglia, quindi, non si arrende e ad oggi sta "lavorando proprio per aprire una commissione che dopo 45 anni possa fare luce" su quanto accaduto. "Chi conosce la storia sa come sono andati i fatti, sa i depistaggi e sa tutto quello che abbiamo subito. Quarantacinque anni sono passati, ne abbiamo subite di ogni: sarebbe ora che qualcuno facesse qualcosa per questi due ragazzi uccisi a 18 anni, al di là della politica". A chi gli ha chiesto se abbia fatto piacere il ricordo di oggi, Tinelli ha risposto "assolutamente". (ANSA).
   

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