(ANSA) - ROMA, 3 NOV - Le commissioni per la Parità di
Regioni e Province Autonome italiane (CRPO) dicono un convinto
"no a vittime di serie A e serie B: nessuno sconto per il dolore
delle donne".
"La battaglia contro la violenza di genere si vince solo se non
si sottovaluta il fenomeno, anche nei suoi aspetti simbolici -
dichiara la coordinatrice nazionale delle CRPO e presidente
della Commissione Parità dell'Emilia-Romagna Roberta Mori - e
perciò deve essere chiaro un punto: è vero che non ci può essere
indennizzo adeguato per le donne uccise o violate nella loro
profonda intimità e dignità di essere umani, ma è altrettanto
vero che il riconoscimento di indennizzi assolutamente
inadeguati da parte dello Stato può indebolire il contrasto
culturale e la deterrenza rispetto a questa odiosa violenza".
"Secondo le ultime stime ISTAT sono quasi tre milioni e mezzo
le donne italiane vittime di stalking almeno una volta nella
vita e oltre due milioni quelle perseguitate da un ex partner -
sottolinea la coordinatrice Mori - numeri impressionanti che
impongono certezza della pena e una normativa di prevenzione
efficace".
La Conferenza che riunisce le presidenti delle Commissioni Pari
Opportunità di Regioni e Province Autonome, pur riconoscendo che
lo Stato italiano ha messo in campo e rafforzato negli ultimi
anni diverse misure di contrasto alle violenze di genere,
disapprova il disposto del Decreto del Governo, attuativo della
Legge 7 luglio 2016, n. 122, che indica e quantifica gli
indennizzi delle vittime di reati contro la persona a seguito
delle condanne della Corte di Giustizia Europea in materia. "I
tabellari degli indennizzi indicano di fatto vittime di serie A
e serie B, con cifre risibili e criteri troppo stringenti per
averne diritto, - sottolinea Roberta Mori - vanno perciò
assolutamente rivisti per dare maggiore dignità alle donne anche
con questo strumento di indennizzo emergenziale".
Secondo le presidenti il 'Fondo di rotazione per la solidarietà
alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste
estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti' va
incrementato, adeguandone il nome agli obiettivi di sostegno
alle vittime di reati sessuali e femminicidio sanciti dalla
Corte di Giustizia Europea. Ed altri ancora sono i punti da
correggere nell'attuale normativa.(ANSA).
Femminicidio: Regioni, no vittime A e B
"Anche Fondo per vittime reati mafiosi va incrementato"