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Giuseppe Impastato

Redazione Ansa

Giuseppe Impastato nasce a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa (il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, lo zio e altri parenti erano mafiosi e il cognato del padre era il capomafia Cesare Manzella, ucciso in un agguato nella sua Giulietta imbottita di tritolo nel 1963). Dal 1968 in poi partecipa alle attività dei gruppi di Nuova Sinistra, e alle lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell'aeroporto di Palermo. Nel 1976 fonda Radio Aut, radio libera con cui denuncia i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, e in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti. Il programma più seguito era Onda pazza, trasmissione satirica con cui sbeffeggiava mafiosi e politici. Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978, con una carica di tritolo posta sotto il corpo messo sui binari della ferrovia. Gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo al Consiglio comunale. Il delitto viene etichettato come atto terroristico in cui l'attentatore sarebbe rimasto vittima.I fratello Giovanni e la madre Felicia Bartolotta Impastato, insieme ai compagni di militanza di Giuseppe individuano la matrice mafiosa del delitto. Nel 1996 il collaboratore della giustizia Salvatore Palazzolo, indica in Badalamenti il mandante dell'omicidio e il suo vice Vito Palazzolo come esecutore. L'inchiesta viene formalmente riaperta. Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è condannato all'ergastolo.

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