Istituzioni

Albamonte, bene Orlando su risorse

'A Reggio Calabria lavoro in grande ristrettezza per carenze'

Redazione Ansa

- REGGIO CALABRIA - "Del Ministro Orlando ci convince lo sforzo per individuare nuove risorse per la Giustizia. Ci piace di meno la fiducia sul Ddl per la riforma del Processo penale che avrebbe avuto più opportunità di essere migliorato soprattutto nella parte delle intercettazioni per i reati di criminalità economica, di corruzione". Lo ha detto il presidente dell'Anm Eugenio Albamonte al termine di una serie di incontri a Reggio Calabria con i magistrati del distretto giudiziario. Albamonte ha ribadito "la peculiarità in cui versa la giustizia a Reggio Calabria, con un numero di magistrati al di sotto degli organici da tempo, senza strutture e personale amministrativo almeno pari alla pericolosità nazionale e internazionale della 'ndrangheta.
    Qui a Reggio - ha ribadito - si lavoro in regime di grande ristrettezza anche se devo dire che il Csm sta dimostrando di avere compreso più di altri la natura della partita che si sta giocando in questa città e in questa regione. Occorre che il ministro Orlando per Reggio e la Calabria faccia di più, che tutte le articolazioni dello Stato siano più attente alle richieste dei magistrati di questa terra". Albamonte, inoltre, ha detto che "la percezione della mafia in Calabria non è esattamente pari al potenziale pericolo che essa rappresenta per la democrazia e per questo è anche necessario, così come avvenne per Palermo, che la grande stampa nazionale sollevi l'attenzione su questa terra e non si limiti soltanto a qualche rigo di cronaca, nonostante i continui successi investigativi delle forze di polizia e della magistratura e gli ingenti capitali sequestrati e confiscati ai mafiosi. Per tale ragione, noi abbiamo avanzato la proposta che a Reggio Calabria nel prossimo autunno si tenga una Giornata nazionale ed internazionale contro l'emergenza giudiziaria in questo distretto giudiziario ed in questa regione". "Moderazione - ha detto il vicepresidente dell'Anm Antonio Sangermano - non significa remissività nei confronti della politica, ma porre in modo garbato e serio le questioni del funzionamento della giustizia nell'interesse del Paese e dei cittadini". (ANSA).
   

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