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Sasso, errore Galli della Loggia, ora pdl su inclusione a scuola

'Un insulto le classi differenziali ma va fatto di più'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 GEN - "Ernesto Galli della Loggia ha certamente e incredibilmente sbagliato nel profetizzare una differenziazione a scuola tra studenti normodotati e studenti disabili, quasi evocando un ritorno alle classi differenziali.
    Un insulto non solo per gli studenti e le loro famiglie ma anche per decine di migliaia tra docenti, pedagogisti, operatori e assistenti che della disabilità e dell'inclusione hanno fatto una ragione di vita e non semplicemente professionale.
    Suggerirei a Galli della Loggia di approfondire i propri studi sul tema, magari leggendo qualcosa del prof. Ianes.
    Fatte queste doverose premesse sulla terapia, sbagliatissima, vergata sul Corriere della Sera dal professore, mi concentrerei maggiormente sulla diagnosi".
    A dirlo è Rossano Sasso capogruppo Lega Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati che annuncia la prossima presentazione di una proposta di legge sulla disabilità e l'inclusione nelle scuole.
    Tre sono le proposte di Sasso per fare qualcosa subito: aumentare il numero dei posti messi a bando dalle università per formare i docenti sul sostegno, "non è più possibile affiancare agli studenti disabili persone che non siano specializzate"; garantire continuità didattica e continuativa allo studente disabile, favorendo gli incarichi sul sostegno al docente che aveva ricoperto lo stesso posto con lo stesso studente in precedenza. Infine, il docente della materia deve diventare un docente d'inclusione a tutti gli effetti e non deve essere un mondo a parte rispetto al docente di sostegno.
    "Non è scuola dell'inclusione ad esempio quando in cattedra ci salgono docenti non specializzati sulla materia e quindi privi delle opportune competenze. Non lo è per esempio quando un bambino autistico cambia docente di sostegno ogni anno, perdendo tutti i successi formativi acquisiti. Non lo è quando i docenti della materia non sono formati adeguatamente sull'inclusione o, peggio mi sento, non collaborano con quelli di sostegno. Non lo è quando si utilizza l'assunzione sul sostegno solo come taxi per poi prendersi quella sul posto comune. Non si possono negare i grandi miglioramenti delle politiche per la disabilità nella scuola italiana degli ultimi 40 anni, ma è giunto il momento di fare di più", conclude Sasso. (ANSA).
   

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