Rubriche

Maturità: per metà studenti Storia finisce a II Guerra Mondiale

4 su 10 hanno affrontato solo minima parte autori secolo scorso

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Stando a quanto raccontano i 1.000 maturandi raggiunti da un sondaggio di Skuola.net, nella maggior parte delle classi - così per circa 7 su 10 - gli ultimi mesi sono stati spesi a interrogare e svolgere compiti in classe, perdendo di vista il 'grande appuntamento'. Arrivando all'ultima campanella avendo lasciato fuori dalla porta i temi cronologicamente più recenti delle discipline principali e sottovalutando le materie accessorie.
    Parlando, ad esempio, di Letteratura Italiana - fondamentale sia per la prima prova scritta che per il colloquio orale - meno di 1 su 3 dice di aver trattato tutti gli autori principali dello scorso secolo e contemporanei, e di aver avuto persino il tempo per ripassare i nomi più importanti. Circa 1 su 4 è invece arrivato al secondo '900. Ma ben 4 su 10 dicono di essersi fermati alla prima metà del XX secolo, se non addirittura prima.
    Più o meno la stessa cosa è avvenuta per un altro pilastro della Maturità: la Storia, centrale anch'essa per l'orale ma anche per le tracce più "argomentative" dello scritto di Italiano (che richiamano anniversari, personaggi famosi, passaggi epocali). Ebbene, appena un quarto dei maturandi (26%) ha parlato in classe degli avvenimenti più contemporanei. Una quota simile (27%) si è dovuta fermare grosso modo agli anni '70 del Novecento. Sempre meglio di quelli che nonsono riusciti ad andare oltre la Seconda Guerra Mondiale: stiamo parlando di quasi la metà degli intervistati (47%).
    Qualche docente ha comunque cercato di mettere di aprire al dibattito almeno sui fatti di attualità per dare agli studenti l'opportunità, in caso di necessità, di svolgere una traccia di questo tipo in prima prova: il 36% degli intervistati conferma che i fatti contemporanei hanno fatto spesso capolino nelle lezioni, mentre il 42% si è dovuto accontentare di qualche stralcio. Sempre meglio di quel 22% che per approfondire cosa avviene nel mondo ha dovuto guardare oltre i propri docenti.
    Leggermente meglio, per fortuna, è la situazione nelle materie caratterizzanti i singoli indirizzi di studio, che saranno oggetto del secondo scritto (Latino al Classico, Matematica allo Scientifico, Economia aziendale nei tecnici-economici, ecc.): qui i docenti, per non mettere troppo in difficoltà i propri alunni, si sono dati da fare per affrontare più argomenti possibili. La missione si può dire compiuta per ben 3 maturandi su 4, che hanno praticamente esaurito la tabella di marcia ottimale per arrivare pronti dall'esame; in qualche caso hanno pure trovato il modo di ripassare le cose più utili per la prova. Ma non può essere taciuto il dato che vede il restante quarto (25%) essere andato fuori tempo massimo.
    Decisamente trascurata anche un'altra colonna portante degli esami di Stato più recenti che, pur non essendo tra le materie di punta, avrà un suo spazio riservato durante l'interrogazione orale: l'Educazione Civica. Peccato che solo 1 studente su 3, tra quelli interpellati da Skuola.net, dice di averne parlato frequentemente durante l'anno, sviluppando molti argomenti; la platea più grande (49%) l'ha affrontata solo di sfuggita; il 19% sostiene di aver fatto poco o nulla.
    Solo 1 su 4 proverà a presentarsi all'esame senza avere potenziali punti deboli. Circa 1 su 5, consapevole che non ce la può fare a seguire tutto, si soffermerà invece solamente sulle materie chiave. Il 38% già se che sarebbe un'impresa vana e, probabilmente, lascerà perdere in partenza. Il 15% ha già rinunciato e si focalizzerà su quanto è stato effettivamente spiegato.
    Solo 4 su 10 hanno svolto in classe più di una simulazione di scritto di Italiano. Altrettanti hanno potuto prendere periodicamente le misure allo scritto "di indirizzo". Per una quota simile (40%), in entrambi i casi, in tutto l'anno c'è stata solo un'opportunità per farlo. Circa 1 su 10 ha potuto mettersi alla prova solo con esercizi assegnati per casa. Un altro 10% non ha potuto fare neanche quello. Ecco perché, in tanti, prevedono di dedicare qualche ora anche all'allenamento formale per le prove iniziali. Non esattamente la condizione ideale per avvicinarsi serenamente all'esame. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it