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Scuola: docente tutor, 9 insegnanti su 10 contrari, sondaggio

Iniziativa La Tecnica della scuola con 1.500 lettori, 95% prof

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 29 MAG - Non decolla la figura del docente tutor, voluta dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara per combattere le dispersione e migliorare l'orientamento scolastico: lo slittamento della data di scadenza per le candidature e l'invio del nominativi da parte dei presidi, prorogata al 31 maggio, non è bastato a superare le diffidenze dei docenti, la stragrande maggioranza dei quali continua a sostenere che questa figura è distante dai loro compiti.
    Un sondaggio della rivista La Tecnica della Scuola - al quale hanno partecipato oltre 1.500 lettori, il 95% dei quali insegnanti - ha rivelato che la maggior parte non ha presentato la candidatura per questa figura innovativa perché "non è chiaro il ruolo che il docente andrà ad assumere". Oltre il 45% ha dichiarato che "questo ruolo non fa parte della funzione del docente e non è previsto dal contratto"; un insegnante su tre ha motivato la sua indisponibilità a fare il docente tutor perché tale "funzione dovrebbe essere svolta da professionisti esterni, come gli assistenti sociali".
    A queste motivazioni sul diniego, se ne aggiungono altre che i singoli docenti hanno riportato di loro pugno: "La funzione, così come pensata, è del tutto inutile e inefficace e creerà enormi conflitti all'interno dei Consigli di classe, oltre a ciò la storia del 'capolavoro dello studente' è una buffonata; dal punto di vista della remunerazione l'operazione è una vera e propria truffa ai danni dei docenti; il vero dramma non è che non si trovino volontari per fare i tutor, bensì che c'è chi si è reso disponibile; ancora una volta la classe docente italiana dimostra tutta la sua inadeguatezza".
    Un insegnante scrive: "Il docente dovrebbe occuparsi solo di insegnare in modo altamente professionale, con un aggiornamento disciplinare continuo. Non è un missionario al quale si può chiedere di saper fare qualsiasi cosa".
    E ancora: "È un'attività aggiuntiva e non si sa quanto durerà; sarebbe necessario prevedere figure specialiste intermedie che svolgano ruoli come questo per scelta e con competenze all'interno del proprio orario di lavoro. Ci sarebbe un risparmio e la scuola avrebbe finalmente una struttura organizzativa".
    Ma l'attacco è anche alla remunerazione (ritenuta troppo esigua) del compito aggiuntivo. (ANSA).
   

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