(ANSA) - PALERMO, 19 OTT - Era pronto a scontare la pena, ma
si è visto rispondere "ancora è presto". E' la paradossale
storia di Francantonio Genovese, ras di preferenze a Messina, ex
segretario regionale del Pd ed ex deputato, condannato a 6 anni
e 8 mesi per lo scandalo dei fondi Ue per la formazione
professionale.
Nei giorni scorsi la Cassazione ha reso definitiva la sua
condanna per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubbliche, associazione a delinquere, frode fiscale e tentata
concussione, rinviando alla corte d'appello di Reggio Calabria
perchè riprocessi l'ex parlamentare solo per l'accusa di
riciclaggio da cui era stato assolto in secondo grado. La
Suprema Corte ha accolto il ricorso della Procura Generale di
Messina e ha, dunque, ripassato la palla ai colleghi reggini, ma
la condanna a 6 anni e 8 mesi è passata in giudicato, quindi,
teoricamente, Genovese dovrebbe essere in carcere per scontarla.
Secondo la Procura Generale di Reggio Calabria, che dovrebbe
occuparsi dell'esecuzione della pena, però, è ancora presto.
Rifacendosi a una sentenza della Cassazione che parla di
inscindibilità del giudicato l'ex deputato, per scontare la
pena, dovrebbe attendere la definizione del secondo processo che
dovrà celebrarsi prima in appello, poi certamente davanti ai
giudici romani. Quindi per qualche anno almeno, nonostante, la
parte della condanna sia ormai stata suggellata dalla conferma
dei magistrati romani l'ex deputato resterà libero. (ANSA).
Pena definitiva per Genovese, ma per giudici non va in cella
Pg Reggio Calabria non eseguono pena per cavillo interpretativo