(ANSA) - ROMA, 12 MAG - "La riconversione delle oltre 570
mila imbarcazioni da diporto, di cui il 50% è sotto i 10 metri,
oggi presenti in Italia contribuirebbe al raggiungimento del 40%
degli obiettivi Net Zero al 2030, come previsto dalla Ue, e alla
riduzione degli impatti non solo della navigazione, ma anche dei
servizi di rimessaggio e il ripristino degli ecosistemi marini
nelle aree portuali". Sono i dati presentati dal presidente
della Società italiana di medicina ambientale (Sima), Alessandro
Miani, alla seconda edizione dell'Electric Boat Show.
La nautica elettrica è anche da stimolo per l'industria a
rinnovare l'intera tecnologia navale, per inquadrarla in
un'ottica di economia circolare con materiali eco-compositi
innovativi, come le fibre di basalto o di altre rocce
vulcaniche, di lino e di bamboo miste a resine riciclabili, o
l'alluminio riciclato. "Il passaggio ai motori elettrici abbatte
poi l'inquinamento acustico in mare, con benefici per l'intero
ecosistema marino, e comporta anche un balzo sensibile
nell'efficienza energetica delle imbarcazioni, portandola da un
8% medio di un mezzo con motore endotermico al 50% di un mezzo
elettrico. Sul fronte delle emissioni, l'uso delle imbarcazioni
elettriche permette l'azzeramento del rilascio di sostanze
nocive tipiche delle barche tradizionali, sia in acqua, sia in
atmosfera, come idrocarburi aromatici e alifatici, particolato,
polveri fini e ultrafini, ossidi di azoto e di zolfo, oli
minerali", conclude Miani. (ANSA).
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Sima, motori elettrici nella nautica per la decarbonizzazione
Riconvertire 570.000 barche una spinta verso gli obiettivi 2030