(ANSA) - ROMA, 03 MAR - Al 2040, tramite il riciclo delle
batterie esauste, la Ue potrebbe soddisfare oltre la metà della
domanda di litio (52%) e di cobalto (58%) attivata dalla
mobilità elettrica. Lo sostiene una ricerca di Cassa Depositi e
Prestiti, "Transizione ecologica e digitale: il punto sulle
materie prime critiche".
Secondo lo studio, offre potenzialità interessanti il riciclo
dei prodotti tecnologici dismessi, in forte crescita e a elevata
concentrazione di materie prime critiche, come litio, cobalto,
baauxite e terre rare. Altro settore promettente è quello dei
rifiuti estrattivi, in Italia stoccati in grandi quantità, e
possibile fonte alternativa di materie prime seconde.
Il riciclo da sé non è però sufficiente ad assicurare
l'autonomia strategica della Ue, prosegue Cdp. I paesi
dell'Unione europea hanno una dipendenza dalle importazioni di
queste materie superiore all'80%. Secondo le stime della
Commissione Europea, al 2050 la domanda annua di litio da parte
della Ue potrebbe aumentare di 56 volte rispetto ai livelli
attuali, quella di cobalto di 15, mentre per le terre rare
potrebbe decuplicare.
La Ue risulta, dunque, esposta a potenziali interruzioni
nelle forniture di materie prime critiche, a causa della
limitata produzione interna e della dipendenza dagli
approvvigionamenti da Paesi caratterizzati da elevato rischio
geopolitico.
Secondo la ricerca di Cdp, sono necessari investimenti in
tecnologie, capacità e competenze per gestire all'interno dei
confini comunitari il ciclo di vita delle materie prime
critiche. La ricerca auspica il rilancio delle attività di
estrazione mineraria in chiave sostenibile sul territorio
comunitario e partenariati strategici con Paesi terzi ricchi di
materie prime critiche. (ANSA).
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Auto: Cdp,Ue può ricavare da riciclo metà di litio e cobalto
Ma servono anche miniere europee e diversificazione fornitori