(ANSA) - ROMA, 03 LUG - Il trasporto marittimo globale
continua a causare danni significativi al clima, agli oceani e
alla salute umana, mentre l'Organizzazione marittima
internazionale (Imo) delle Nazioni Unite, la comunità
internazionale e il settore marittimo continuano a fallire
nell'affrontare adeguatamente i problemi.
È quanto emerge dallo studio commissionato dall'associazione
di organizzazioni ambientaliste europee per la protezione dei
mari, 'Seas At Risk', e intitolato "The state of shipping &
oceans", che denuncia "l'impatto nocivo dell'industria
marittima", pubblicato in occasione del 50/o anniversario della
Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento
da navi (Marpol), il più importante testo di legge
internazionale concepito per affrontare l'impatto ambientale del
trasporto marittimo internazionale. Lo studio viene pubblicato
mentre i governi di tutto il mondo si riuniscono a Londra presso
l'Imo per concordare una nuova strategia climatica per il
trasporto marittimo.
Il rapporto evidenzia "il fallimento di tutti i precedenti
tentativi di contenere l'impatto dannoso del trasporto marittimo
sul clima, e l'enorme divario esistente tra le azioni finora
intraprese e le riduzioni richieste dal Gruppo intergovernativo
di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) e dalla scienza più
recente". Sebbene l'Onu abbia compiuto progressi nel ridurre il
numero di disastri petroliferi, afferma lo studio, "il volume
totale di petrolio fuoriuscito e gli altri danni ambientali
causati dalla navigazione e dal commercio globale cresce a causa
dell'incapacità dei governi di far rispettare le leggi". (ANSA).
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Dalle navi ancora danni a clima, oceani e salute umana
Studio, politiche fallimentari. Summit Paesi su nuova strategia