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Ue, arrivano le nuove regole per le etichette 'eco' e 'bio'

Nel piano sul greenwashing sono richieste prove scientifiche

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 22 MAR - La Commissione europea lancia il suo piano contro il greenwashing: le aziende europee saranno chiamate a offrire prove scientifiche per garantire che le etichette 'eco', 'bio', o a 'ridotta impronta climatica' sui loro prodotti siano veritiere, affidabili, e comparabili in tutta l'Ue. E contro le dichiarazioni infondate gli Stati membri potranno comminare sanzione amministrative "deterrenti", incluse le multe. Le nuove regole comuni sono contenute nella direttiva 'Green Claims' presentata oggi da Bruxelles. L'obiettivo è tutelare i consumatori e gli operatori economici impegnati ad accelerare la transizione verde.

Il 53,3% delle dichiarazioni 'verdi' sui prodotti fatte dalle aziende esaminate nell'Ue è risultato vago, fuorviante o infondato e quasi il 40% privo di fondamento, è la denuncia dell'esecutivo Ue, che nel tentativo di contrastare il greenwashing si concentra nel dettaglio sulle etichette che riportano le diciture 'ecologico', 'climate neutral', 'carbon neutral', oppure '100% CO2 compensato', 'biodegradabile', 'compostabile', 'bio-based'. Oppure, ancora: 'maglietta realizzata con bottiglie di plastica riciclata', 'realizzato con compensazione di CO2', 'imballo realizzato con il 30% di plastica riciclata' o 'crema solare rispettosa dell'oceano'.

Sono invece escluse le indicazioni come l'Ecolabel già coperte dalle norme Ue o il logo degli alimenti biologici.

L'esecutivo Ue chiede alle aziende di fornire "prove scientifiche ampiamente riconosciute" che "dimostrino la veridicità" di quanto dichiarato dal punto di vista del ciclo di vita del prodotto - dall'estrazione dei materiali fino allo smaltimento. (ANSA).

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