(di Patrizio Nissirio)
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - E' una delle più importanti scoperte
minerarie degli ultimi decenni in Europa: la Svezia ha
annunciato di aver trovato nella regione settentrionale di
Kiruna un maxi giacimento da oltre un milione di tonnellate di
terre rare, ovvero i 17 metalli essenziali alla produzione di
un'ampia gamma di componenti elettronici e microchip, da quelli
che fanno funzionare tv e cellulari fino alle turbine eoliche,
ai pannelli fotovoltaici e alle auto elettriche. Si tratta del
maggior giacimento del genere mai scoperto nel Vecchio
continente.
La scoperta è stata fatta dal gruppo minerario svedese Lkab,
di proprietà pubblica. "Questo è il più grande giacimento di
terre rare conosciuto nella nostra parte del mondo e potrebbe
diventare un importante tassello per la produzione di materie
prime critiche, assolutamente cruciali per la
transizione verde", ha dichiarato in un comunicato
l'amministratore delegato del gruppo Jan Moström. "E' una buona
notizia non solo per la Lkab, la regione e il popolo svedese, ma
anche per l'Europa e il clima", ha aggiunto.
La dicitura terre rare indica un gruppo di 17 elementi
chimici, ovvero cerio (Ce), disprosio (Dy), erbio (Er), europio
(Eu), gadolinio (Gd), olmio (Ho), lantanio (La), lutezio (Lu),
neodimio (Nd), praseodimio (Pr), promezio (Pm), samario (Sm),
scandio (Sc), terbio (Tb), tulio (Tm), itterbio (Yb) e ittrio
(Y).
Tra le loro numerose proprietà ci sono quelle magnetiche e
conduttive, che hanno consentito, ad esempio, la riduzione delle
dimensioni di molti dispositivi elettronici. Le riserve mondiali
di terre rare si trovano in tutto il mondo, ma sono
particolarmente diffuse in Cina, Brasile e Russia. La Cina è il
principale produttore e a Baotou si trova il suo più grande
giacimento.
Tra gli anni '50 e '80 del Novecento gli Usa erano il leader
mondiale dell'estrazione e dell'utilizzo delle terre rare: ma
l'elevato impatto sull'ambiente derivante dall'attività
estrattiva portò a leggi restrittive che di fatto ne limitarono
sia l'estrazione che la raffinazione. All'inizio degli anni '90
si iniziò ad affermare - in parallelo con l'aumento esponenziale
dell'uso delle terre rare nelle tecnologie - l'egemonia cinese,
un dominio che oggi Europa, Stati Uniti, Canada ed Australia
cercano di contrastare guardando soprattutto all'Africa:
Sudafrica, Angola, Namibia e Madagascar sono i Paesi con i
maggiori giacimenti, per sfruttare i quali servono però
investimenti ingenti. (ANSA).
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>>>ANSA/ Terre rare, la Svezia scopre il più ricco giacimento Ue
Essenziali per microchip, batterie e la transizione ecologica