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Coldiretti, 'un miliardo per la raccolta di acqua piovana'

'Le risorse di Repower Eu sono un'opportunità da non sprecare'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 APR - Serve un miliardo per aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma all'11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel corso della cabina di regia Pnrr sul RepowerEu con il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto.

"Con il 2022 - ha detto Prandini - che è stato l'anno più secco in Europa da quando ci sono rilevazioni scientifiche, secondo l'allarme lanciato da Copernicus, le risorse Repower Eu e Fondo sviluppo e coesione in corso di programmazione con operazioni complementari al Pnrr rappresentano un'opportunità da non sprecare per efficientare la gestione dell'acqua, produrre energia pulita e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici".

"Gli invasi - ha aggiunto il presidente di Coldiretti - rappresentano anche una delle forme più sostenibili per l'accumulo di energia ed è fondamentale coinvolgere grandi soggetti come Terna, Enel, Eni in un partenariato utile allo sviluppo della sicurezza energetica e idrica del Paese. Occorre poi sostenere gli investimenti per il risparmio energetico e idrico nelle aziende agroalimentari assicurando un adeguato stanziamento ma anche considerare la produzione di crediti di carbonio e la loro potenziale vendita ad altre aziende, in un'ottica di economia circolare e di sostenibilità del Paese, attraverso scelte amministrative chiare e semplici".

"Sul tema delle bioenergie è poi necessaria la riapertura della trattativa in sede Ue per inserire nelle deroghe dopo il 2035 accanto ai carburanti sintetici anche i biocarburanti, un settore dove l'Italia è leader realizzando un perfetto modello di economia circolare. Strategico - ha concluso Prandini - è anche lo sviluppo del biometano made in Italy in linea con la necessità sancita da RepowerEU di produrre entro il 2030 ben 35 miliardi di metri cubi standard di biometano europeo che permetterà una riduzione delle emissioni di CO2 e importanti ricadute in termini occupazionali". (ANSA).

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