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Di Maulo, non capiamo stupore su accordi con Stellantis

A Urso diciamo che secondo produttore non risolverebbe problemi

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 28 MAR - "Non riusciamo a capire lo stupore provocato dagli accordi che stiamo siglando per ottenere un percorso di accompagnamento alla pensione dei lavoratori con il principio della volontarietà. Il vero problema, invece, dovrebbe essere rivolto nei confronti del governo Meloni, il quale ha deciso in modo inopportuno di non rinnovare per il 2024 il contratto di espansione che avrebbe potuto permettere il ricambio tra le vecchie generazioni e le nuove, poiché prevedeva l'obbligo per l'azienda di fare un'assunzione incentivata ogni tre uscite. Troppo facile guardare il dito che indica la luna e dimenticare che il vero problema è la luna e non il dito". Lo afferma Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal.
    "Stiamo chiedendo da mesi - aggiunge - che si superino i limiti sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali e che si tolga per le pmi dell'indotto il costo che ogni azienda deve pagare al mese per la cassa integrazione. Sono mesi che chiediamo senza ricevere risposta da parte di un ministro che è più impegnato a ricercare improbabili secondi produttori per il nostro Paese.
    Diciamo, infine, al ministro Urso che il secondo produttore non risolverebbe nemmeno uno dei problemi che abbiamo, perché non sfornerebbe una macchina prima del 2028, che se cinese non si servirebbe di un grammo di indotto italiano e che, se fosse un produttore di utilitaria, rischierebbe soltanto di cannibalizzare una parte di quel mercato oggi coperto in maniera egregia dalla Panda e dalla 500. A Stellantis chiediamo di confermare, negli incontri di settore previsti per la prossima settimana, la produzione a Mirafiori di tutto il ciclo delle 500 e di fornire i tempi per l'avvio delle Maserati; chiediamo anche che per Pomigliano venga confermato che alla produzione della Panda fino al 2027 si sussegua un nuovo modello che consenta la piena occupazione e richiederemo che per la Gigafactory di Termoli si dia una certezza occupazionale ai lavoratori oggi impiegati a produrre motori da parte di Acc". (ANSA).
   

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