(ANSA) - NAPOLI, 09 DIC - Innovazioni tecnologiche
d'avanguardia nelle nuove sale operatorie dell'Unità Operativa
Complessa di Chirurgia generale e oncologica mininvasiva
dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II. Le sale, in
cui nei giorni scorsi sono terminati i lavori, sono state oggi
oggetto di una visita del presidente della Regione Campania,
Vincenzo De Luca. L'acquisizione delle nuove apparecchiature,
messe in funzione con la collaborazione del Servizio di
Ingegneria clinica dell'Azienda, è stata possibile grazie a un
finanziamento di 800mila euro dell'Università Federico II quando
alla guida c'era l'ex rettore e oggi sindaco di Napoli, Gaetano
Manfredi, percorso che è poi stato seguito e completato dal
rettore Matteo Lorito. "La didattica incontra anche il servizio
al cittadino - ha detto Lorito - abbiamo una grande eccellenza
medica ed una grande eccellenza tecnologica. Andremo avanti così
e la Federico II continuerà a investire perché le eccellenze
vanno sostenute". Le sale operatorie sono state oggetto di
lavori di adeguamento per accogliere le nuove tecnologie video
3D 4K dotate di un sistema integrato per cui è possibile
trasmettere le immagini nelle sale operatorie d'Italia e
d'Europa e sono state attrezzate anche con la tecnologia Igc che
valuta la vascolarizzazione dei viscidi (intestino, colon,
retto). Ma non solo. Tra le innovazioni tecnologiche anche il
sistema denominato 'Orbeye', sorta di microscopio operatorio che
ingrandisce 5 volte i particolari e che viene inserito in addome
aperto. ''Quando un chirurgo, come accade ancora oggi, deve
intervenire ad addome aperto - ha spiegato Franco Corcione,
direttore dell'UOC Chirurgia generale e oncologica mininvasiva
dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II - l'utilizzo
di questa tecnologia consente di trasformare una parte
dell'intervento, la più delicata dove le strutture non sono ben
visibili, in una chirurgia video assistita perché il chirurgo
opera come se lo stesso facendo in laparoscopia guardando un
monitor e dunque vedendo le immagini ingigantite. L'acquisizione
e l'impiego di queste innovazioni tecnologiche - ha aggiunto -
risponde sia ad esigenze cliniche, di cui trae beneficio il
paziente, ma anche ad esigenze didattiche''. Grazie all'utilizzo
dell'Orbeye, infatti, tutti coloro che direttamente e
indirettamente partecipano all'intervento chirurgico sono in
grado di vedere esattamente ciò che avviene nella cavità
addominale e il chirurgo può mostrare tutti gli aspetti più
reconditi dell'anatomia dell'addome, tutte le anomalie che si
possono riscontrare. ''L'aspetto didattico è esaltato da queste
tecnologie così avanzate - ha affermato Maria Triassi,
presidente della Scuola di Medicina dell'Ateneo federiciano - e
il loro impiego è indispensabile per garantire ai nostri
studenti altissimi standard di formazione. Ringrazio l'Ateneo
per aver investito nell'ammodernamento tecnologico della sale
operatorie, un investimento che va a potenziare la ricerca e la
didattica. Gli investimenti sia strutturali che organizzativi
per il miglioramento dell'attività chirurgica avranno grandi
ritorni''. Nel concludere, il direttore generale dell'Azienda,
Anna Iervolino, ha evidenziato che ''grazie a queste innovazioni
tecnologiche il nostro Policlinico fa un ulteriore passo avanti
nel garantire ai pazienti le migliori cure, puntando su approcci
chirurgici di altissima precisione. In quest'ottica si sostanzia
e si rinsalda il rapporto inscindibile tra assistenza, didattica
e ricerca". (ANSA).
Policlinico Federico II, sale operatorie ad alta tecnologia
Investimento di 800mila euro dell'Ateneo