Campania

Parità di genere, "Troppe donne discriminate nel lavoro"

Iniziativa Fiom a Napoli con la segretaria Cgil Lara Ghiglione

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 18 APR - "Ci sono troppe disparità, c'è ancora tanto da fare sui temi della parità di genere. Oggi, rispetto al passato, forse c'è maggiore consapevolezza su queste differenze, che in tema di salari non esistono solo tra Nord e Sud, ma anche tra uomo e donna". E' quanto ha detto Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, nel suo intervento all'iniziativa "Generare cultura, per una società fondata sul principio di uguaglianza di genere" promossa dalla Fiom Cgil. Secondo Ricci "c'è anche un problema relativo alla qualità del lavoro. Non basta che le donne abbiano un lavoro, ma è importante che non siano relegate a ruoli marginali, che non siano precarie, con contratti part-time, pur avendo grandi professionalità". "Il sindacato - ha aggiunto Ricci - deve fare un passo in avanti rispetto alla contrattazione, la parità di genere è un tema che fa parte del nostro esercitare contrattazione sociale, territoriale, nei luoghi di lavoro. Poi bisogna creare tanta occupazione. Oggi le donne che lavorano, in Campania, rappresentano solo il 30 per cento degli occupati, rispetto ad una media nazionale del 52 per cento".
    "Sono allarmanti i dati sull'occupazione, così come lo sono - ha detto Lara Ghiglione, segretaria confederale Cgil, concludendo il dibattito - tutte le classifiche che misurano la parità di genere, che vedono l'Italia sempre agli ultimi posti nelle classifiche. C'è un tema culturale dietro questi dati, ma che è anche sostanziale. Noi sappiamo che le donne purtroppo in Italia sono ancora discriminate all'entrata e anche nei percorsi di carriera, ad esempio per la maternità. Una donna su 5 abbandona il lavoro e questo è un tema che afferisce molto alla questione dei servizi pubblici. Nel nostro paese, soprattutto in alcune aree, mancano asili-nido, manca un sostegno per la non-autosufficienza, e questo induce le donne ad essere discriminate anche all'atto dell'assunzione. A parità di titoli di studio, anche con risultati migliori, si preferisce assumere un uomo". "Questo - ha concluso Ghiglione - per dire che servono investimenti nel lavoro, serve che una quota dell'occupazione prodotta sia riservata alle donne, servono servizi pubblici che diano risposta alla genitorialità. Chiediamo un congedo paritario, tra madri e padri, perché la maternità non si trasformi in una discriminazione per le lavoratrici. Tutti questi aspetti sono assolutanente da tenere insieme". (ANSA).
   

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