Campania

Suicidio assistito, la proposta di legge in commissione Sanità

Costituito un tavolo per approfondimenti tecnico-giuridici

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 11 APR - La Commissione Regionale Sanità e Sicurezza Sociale, presieduta da Vincenzo Alaia (IV), ha incardinato l'esame della proposta di legge "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della Sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale", ad iniziativa del consigliere regionale Luigi Abbate (Partito Socialista Italiano - Campania Libera - Noi di Centro - Noi Campani) ed ha deciso di costituire un tavolo tecnico per procedere ad un approfondimento tecnico giuridico della materia. Del tavolo tecnico faranno parte il consigliere proponente Luigi Abbate, la Vice presidente del Consiglio regionale Loredana Raia (Pd), e le consigliere Vittoria Lettieri (De Luca Presidente) e Roberta Gaeta (Demos).
    "La proposta di legge - ha spiegato Abbate - si pone l'obiettivo di definire il rispetto e la diretta applicazione relativamente a ruoli, procedure e tempi del Servizio Sanitario Nazionale/Regionale di verifica delle condizioni e delle modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito secondo quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale sul caso Antoniani/Cappato n. 242/2019, che ha dichiarato la incostituzionalità dell'art.580 del Codice Penale nella parte in cui non esclude la punibilità di chi, con le modalità previste dagli articoli 1 e 2 della Legge 22 dicembre 2017 n. 219 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento) agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una Struttura pubblica del SSN, previo parere del Comitato etico territorialmente competente".
    "E' un tema molto importante che il Parlamento non affronta nonostante il sollecito della Corte Costituzionale - ha sottolineato Abbate - e, per questo, le Regioni, nelle more di un intervento parlamentare, possono intervenire, nell'ambito della propria competenza legislativa concorrente e nel campo delimitato dalla Corte Costituzionale, per disciplinarlo e garantire quello che è un diritto umano. Opporsi alla applicazione della sentenza della Corte Costituzionale - ha evidenziato Abbate - e' paragonabile a mettere in discussione la Legge 194/78 sull'aborto".
    Sul tema si è sviluppato un ampio dibattito con la consigliera Vittoria Lettieri (De Luca Presidente), che ha detto: "condivido l'intento politico ed etico della proposta, ma, sul piano formale, si affrontano temi che ricadono principalmente nella competenza nazionale e, per questo credo sia necessario un approfondimento tecnico giuridico" e la consigliera Roberta Gaeta (Demos) per la quale "è giusto garantire l'accompagnamento ad una morte dignitosa nei casi indicati dalla sentenza della Corte Costituzionale, ma questo tema va affrontato sul piano nazionale per avere una legislazione omogenea, come per l'interruzione volontaria di gravidanza".
    "Occorre il confronto con esperti del settore per approfondire tutti i profili connessi attesa la delicatezza del tema che va approfondito nel merito e nella legittimità" ha aggiunto il consigliere Francesco Picarone (Pd); dello stesso avviso la Vice presidente del Consiglio regionale Loredana Raia (Pd) per la quale "l'argomento è molto serio e delicato ed implica anche aspetti etici e giuridici, ed, essendo una materia controversa, essa va affrontata con il dovuto approfondimento preventivo, anche tenuto conto che, in altre Regioni, non si è addivenuti ad un risultato positivo. Quindi - ha concluso - è opportuno effettuare un approfondimento per la migliore espressione legislativa". (ANSA).
   

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