(ANSA) - NAPOLI, 13 SET - "Abbiamo chiesto un intervento
urgente alla Regione Campania, al fine di scongiurare un
eventuale distacco delle utenze da parte degli enti gestori del
servizio elettrico, con pesanti conseguenze per il comparto
agricolo a causa dell'interruzione del servizio irriguo, ma
anche per tutta la società civile, perché verrebbero a fermarsi
le idrovore, che garantiscono sicurezza idrogeologica ai
territori": a segnalare il pericolo è il presidente campano
dell'Anbi, l'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione
e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigu, Vito Busillo, a
fronte di una bolletta energetica a carico dei Consorzi di
bonifica ed Irrigazione lievitata di 20 milioni di euro rispetto
alle attese.
"Quello campano è un ulteriore, preoccupante segnale della
situazione di grave difficoltà, che stanno vivendo i conti dei
Consorzi di bonifica ed irrigazione, schiacciati tra l'obbligo
normativo di chiudere i pareggi in bilancio e la volontà di non
gravare ulteriormente sui consorziati, cioè agricoltori e
cittadini, già alle prese con i problemi della difficile
congiuntura economica" commenta Francesco Vincenzi, presidente
nazionale Anbi.
L'allarme arriva dopo una stagione irrigua estiva, condizionata
da siccità e caldo torrido, che hanno comportato un aumento
della domanda d'acqua da parte delle utenze in un contesto di
scarsità, evidenziato dai livelli idrometrici dei fiumi
Volturno, Garigliano e Sele, spesso sotto le medie stagionali, a
causa di una sofferenza idrica, iniziata sin dallo scorso
Gennaio.
"Il sistema irriguo campano ha sostanzialmente tenuto -
sottolinea Busillo - nonostante l'eccezionalità delle condizioni
ambientali: l'acqua nei campi non è mancata in una regione, dove
i 104.570 ettari bagnati da impianti consortili superano il
50% della superficie irrigata complessiva."
"La situazione registrata in Campania testimonia anche un'altra
necessità per il Paese di fronte ai cambiamenti climatici:
quella di nuove infrastrutture idrauliche a servizio del
territorio, perché a favorire la resilienza dell'agricoltura
nella regione sono stati, infatti, gli investimenti in moderne
tecnologie irrigue: circa 315 milioni di euro sono stati spesi
negli anni su circa 5.000 chilometri di reti irrigue in
pressione - precisa Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI
- Disporre oggi di vasche di compenso per accumulare acqua di
notte e distribuirla di giorno, attraverso efficienti reti, su
richiesta dell'agricoltore assistito dal consiglio irriguo
satellitare, ha consentito di ottimizzare l'utilizzo della
risorsa idrica in un contesto oggettivamente difficile. Sul
piano nazionale ANBI ha da tempo individuato e proposto 858
interventi primari di efficientamento della rete idraulica,
perlopiù già cantierabili; l'investimento previsto è di circa 4
miliardi e 339 milioni di euro, capaci di garantire oltre 21.000
posti di lavoro." (ANSA).
Caro energia: Anbi, in Campania si rischia stop idrovore
A rischio sicurezza idrogeologica dei territori