Campania

Pizzaiolo ucciso, teste incriminato durante l'udienza

Per le dichiarazioni omissive rilasciate durante l'escussione

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 28 MAR - Colpo di scena al processo in corso a Napoli sull'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone: il testimone, titolare di uno degli chalet che si trovano nei pressi del luogo nella tragedia, è stato incriminato dalla Corte di assise per falsa testimonianza durante l'udienza, a causa del suo comportamento omissivo nel corso dell'escussione. "Non ricordo di aver detto questo", "riconosco le persone in foto, avevano preso una birra ma non hanno partecipato alla lite", "non so chi ha partecipato al litigio della scarpa" e "alcuni erano clienti assidui". Riguardo al presunto assassino di Maimone, Francesco Pio Valda, il testimone, Giovanni Nacarlo, titolare dello chalet Agostino, ha riferito di averlo visto per la prima volta il giorno della lite, scoppiata per un pestone su un paio di sneakers firmate.
    L'udienza è stata sospesa: si sta convocando un avvocato d'ufficio che assisterà il testimone.
    Secondo quanto ha riferito un agente della Polizia scientifica durante l'udienza in corso, il colpo che ha ucciso Francesco Pio Maimone è stato esploso da una distanza di 15 metri e non in aria.

Pizzaiolo ucciso: dopo omissioni secretata lista prossimi testi 

Ha preferito non rivelare i nomi dei testimoni convocati per la prossima udienza il pm antimafia Antonella Fratello, oggi, nel processo in corso a Napoli per l'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone, ucciso da un colpo di pistola calibro 38 esploso al culmine di una lite scoppiata la notte tra il 19 e 20 marzo 2023 sul lungomare di Napoli. Una decisione dettata verosimilmente per impedire condizionamenti, considerati i precedenti. Nella scorsa udienza, l'escussione del primo teste, il titolare di uno degli chalet dove si verificarono i fatti, fu caratterizzata da parecchi "non ricordo". Il secondo testimone, un suo collega neppure si presentò e il giudice decise di disporre l'accompagnamento coatto. Oggi, durante l'udienza, proprio a causa del suo atteggiamento omissivo, è stato indagato per falsa testimonianza. Il giudice ha disposto l'assegnazione di un avvocato d'ufficio. Alla fine il teste si è avvalso della facoltà di non rispondere e la Corte di Assise (presidente Cristiano) ha deciso per la trasmissione degli atti al pubblico ministero. Durante l'udienza il giudice ha accolto la richiesta di sospensione dei termini cautelari in attesa della trascrizione delle perizie balistiche. Ascoltata anche la Polizia Scientifica: gli agenti-testi hanno confermato che il proiettile calibro 38 special che ha ucciso Maimone è stato esploso da una distanza di circa 15 metri e che il colpo non è stato sparato in aria. Acquisiti anche i riconoscimenti fotografici e il verbale relativo al ritrovamento di residui di scarpe bruciate. Fissato infine un calendario delle prossime udienze: 17 aprile, e 8 e 14 maggio. (ANSA).
   

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