Campania

Appalti e corruzione, ai domiciliari il sindaco di Palma Campania

Otto indagati, anche dipendenti del Comune e imprenditori

Redazione Ansa

E' considerato un politico in ascesa Aniello Donnarumma, 38 anni, per gli amici Nello, sindaco di Palma Campania, nel Napoletano, finito agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta dei carabinieri e della Procura di Nola su presunte irregolarità nell'assegnazione degli appalti comunali a ditte amiche. Il primo cittadino, considerato tra i possibili candidati al ruolo di coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, di cui è vicecommissario provinciale, è indagato con altre 18 persone. Sette di queste - tra funzionari comunali e imprenditori - oggi si sono viste notificare altrettante misure cautelari. Il prefetto di Napoli lo ha sospeso dalla carica.
I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato. Agli arresti domiciliari è finito anche un dirigente comunale, l'ingegnere Salvatore Felice Raia, funzionario comunale di Palma Campania, il quale con i suoi servigi avrebbe aiutato Donnarumma, ma anche se stesso. Divieti di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno invece agli imprenditori Antonio Nunziata, Angelo Miranda e Aniello Sorrentino. Divieti di dimora, infine, per l'architetto Monica Ventura, anche lei funzionario comunale a Palma Campania, Nicola Borrelli, procuratore speciale per conto di una nota catena di supermercati, e Luigia Barone, dipendente di una società coinvolta nelle indagini e ritenuta elemento di collegamento tra la ditta e i dipendenti comunali indagati. Secondo l'accusa il sindaco avrebbe garantito il proprio appoggio agli imprenditori per avvantaggiarsi politicamente, come quando ha chiesto assunzioni ad alcune ditte e al rappresentante di una nota catena di discount, in cambio di agevolazioni varie, e di servizi e lavori, talvolta addirittura superflui. Una intercettazione testimonia, secondo i pm, "la gestione fortemente personalistica", come l'ha definita il gip Teresa Valentino, del primo cittadino: "Da qua ai prossimi 6-7 mesi... - dice Donnarumma - arrivano 20 milioni di finanziamento, ma chi li gestiamo, io e te?" A parlare, il 20 dicembre 2021, è proprio il sindaco, in auto con l'imprenditore Antonio Nunziata. Parole, per la Procura, emblematiche circa la volontà di gestire illecitamente i fondi pubblici e, anche, delle pressioni esercitate su alcuni dirigenti comunali. Proprio questi hanno confermato le ingerenze "spesso insostenibili" del sindaco che "concepisce l'ente comunale come un'azienda". Aniello Donnarumma, scrive il gip, avrebbe orientato "...le decisioni... dei propri dirigenti... nell'interesse dei privati". Tra i numerosi appalti e servizi finiti nel mirino figura anche quello relativo alla realizzazione della sede di una nota catena di discount. Per accrescere il consenso elettorale, teorizzano gli inquirenti, si sarebbe adoperato per agevolarne la costruzione, avvenuta malgrado un ricorso amministrativo che metteva in luce incompatibilità e carenze istruttorie. Durante una seduta del consiglio comunale si sarebbe espresso in favore della delibera in questione, in cambio di una serie di assunzioni poi concretizzatesi. Pressioni sui funzionari comunali anche nel Brindisino dove ai domiciliari sono finiti il sindaco di Erchie, Pasquale Nicolì, e l'assessore Oronzo Bernardi, appartenenti a una lista civica di centrosinistra. Anche attraverso minacce Nicolì avrebbe tentato di condizionare il responsabile dell'area servizi affinchè prorogasse retroattivamente l'affidamento dei servizi cimiteriali a una cooperativa sociale in scadenza di contratto.

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