(ANSA) - TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 12 LUG - Spacciando la
propria attività per un'associazione no profit, in due anni non
avrebbero dichiarato al fisco guadagni per oltre mezzo milione
di euro, sottraendo alle casse pubbliche un imponibile Iva pari
a 120.000 euro. È quanto hanno scoperto gli uomini della Guardia
di Finanza del gruppo di Torre Annunziata (Napoli) nel corso di
una verifica fiscale eseguita nei confronti di un soggetto
economico qualificato come ente non commerciale, titolare di una
casa di riposo nella città vesuviana nella quale, nel pieno
della seconda ondata pandemica, morirono - dopo aver contratto
il Covid - cinque anziane ospiti.
Nell'ambito delle indagini relative a questi fatti, la Procura
di Torre Annunziata delegò alle fiamme gialle lo svolgimento di
accertamenti di natura documentale, con l'obiettivo di appurare
l'effettivo inquadramento giuridico della struttura e
verificarne la situazione contabile. La verifica fiscale
relativa al periodo d'imposta dal 2016 al 2020, stando a quanto
verificato dalla Guardia di Finanza, avrebbe permesso di
accertare che l'ente non commerciale svolgeva, in realtà, una
vera e propria attività imprenditoriale, incassando rette da
parte dei familiari delle anziane ospiti, non potendo dunque
beneficiare del regime agevolato riconosciuto agli enti aventi
finalità etico-sociali, di natura solidaristica o mutualistica.
Nel complesso, è stato verificato che negli anni sottoposti a
verifica l'associazione avrebbe omesso di contabilizzare e
dichiarare elementi positivi di reddito per 540.000 euro, con
un'Iva dovuta di 120.000 euro. (ANSA).
GdF scopre irregolarità fiscali in casa di riposo del Napoletano
Elusi 540mila euro. In struttura 5 anziane morirono causa Covid