(ANSA) - CASERTA, 22 GIU - Hanno protestato con un presidio a
Napoli, davanti a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione
Campania, alcune decine di ex lavoratori della multinazionale
Jabil attualmente assunti all'Orefice Group, azienda sarda che
produce gruppi elettrogeni. Il presidio è stato organizzato dai
sindacati dei metalmeccanici (Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e
Failms) per protestare contro la decisione di Orefice,
anticipata nell'incontro del 18 giugno tenutosi in via
telematica con il coordinamento di Confindustria Napoli, di
rinunciare a realizzare il progetto industriale che riguardava
proprio i 23 lavoratori ex Jabil.
Orefice, così come Softlab, altra società finita nel mirino
dei sindacati, aveva risposto tra il 2018 e il 2019 all'invito
delle istituzioni - Ministero dello Sviluppo Economico e Regione
Campania - ad assorbire quanti più lavoratori possibile dalla
Jabil, multinazionale americana dell'elettronica e delle Tlc con
sede a Marcianise, che da qualche anno attraversa una grave
crisi di commesse. La Jabil ha sborsato decine di migliaia di
euro per ricollocare ognuno dei lavoratori licenziati, dando
soldi tanto al dipendente che alle aziende, come Softlab e
Orefice, che hanno deciso di riassumere gli ex Jabil; aziende
che avevano però l'impegno preciso, formalizzato in accordi
ministeriali, di reimpiegare gli ex Jabil con progetti
industriali da attuare nel Casertano. E qui che la procedura
sembra essersi bloccata.
"Non è possibile - afferma Massimiliano Guglielmi, segretario
della Fiom-Cgil Campania - che ancora vi siano imprenditori che
vengano nel Casertano grazie ad incentivi e poi non attuino i
progetti annunciati, dicendo di volersene andare come se nulla
fosse, disattendendo accordi fatti con sindacati e istituzioni.
Il Governo e la Regione cosa fanno?" (ANSA).
Jabil: protestano a Napoli ex addetti assunti Orefice Group
Fiom-Cgil, accordi disattesi, Governo e Regione cosa fanno?