Campania

Fondazione Ravello:De Masi,lasciai per interferenza continua

Ma per il sindaco Di Martino è stata una ribalta strumentale

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 19 GIU - "Io sono stato presidente due volte, una volta per otto anni quando c'era Bassolino e poi di nuovo quando c'era De Luca. Dopo tre mesi ho fatto la stessa cosa che ha fatto Scurati, me ne sono andato, ho dato le dimissioni perché c'era un'interferenza continua". Lo ha detto all'ANSA il sociologo Domenico De Masi che in passato ha diretto la Fondazione Ravello, commentando le polemiche scaturite dalla presa si posizione dello scrittore Roberto Saviano contro il governatore De Luca e e le dimissioni da presidente dello scrittore Antonio Scurati. "La Fondazione è una fondazione culturale, quindi chi la dirige deve avere totale libertà di azione, non può avere continuamente divieti o indicazioni da parte del potere politico". De Masi, dunque, condivide la scelta presa da Antonio Scurati che ha rassegnato le dimissioni. "È una questione di dignità. Quando un presidente di un festival culturale fa delle scelte e viene sbugiardato dal Consiglio d'indirizzo per conto del presidente della Regione, è ovvio. Il presidente della Regione ha fatto delle dichiarazioni in tv dicendo che pretende che si eseguano in modo preciso le direttive della Regione.
    Questo - ha concluso De Masi - nessun presidente di una fondazione culturale lo accetterebbe. Io sono preoccupato soprattutto per Ravello. Essendomi dimesso io tre anni fa, adesso Scurati per lo stesso motivo, credo che una persona di spicco non accetterà mai di fare la stessa fine".
    "La ribalta che ha assunto la vicenda della Fondazione Ravello è stata una ribalta strumentale" dice, invece, il sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino. "La situazione è semplicissima e la ricostruzione data dagli organi d'indirizzo è molto chiara.
    C'è stato questo comportamento del nominato presidente che io non ho compreso. Alcune cose non erano passate attraverso gli organi e questo non è previsto dalle regole. Scurati è un amico, mi ha meravigliato il suo comportamento. Che non avesse chiesto è un dato oggettivo. Tra l'altro, personalmente, se avesse chiesto avrei avuto qualche perplessità ma non per la qualità degli incontri quanto per il periodo. Forse si sarebbero potuti fare d'inverno ma io li vedo poco compatibili con il festival".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it