(ANSA) - NAPOLI, 16 GIU - Omicidio volontario aggravato dalla
premeditazione, detenzione e porto abusivo di armi aggravati
dalle finalità mafiose: nuove accuse dei carabinieri e della DDA
di Napoli nei confronti di Cosimo Di Lauro, figlio del capoclan
Paolo Di Lauro ed ex reggente dell'organizzazione malavitosa di
Secondigliano, in relazione all'omicidio di Massimiliano De
Felice, legato da rapporti di parentela con le famiglie
scissioniste "Abbinante" e "Notturno", ucciso a Napoli, nel
quartiere Scampia, il 28 novembre 2004, nell'ambito della
cosiddetta "Prima faida di Scampia". Gli stessi reati vengono
contestati anche a Nicola Todisco, detto "Ninnone", anche lui
ritenuto elemento di spicco dei Di Lauro e come Cosimo già
detenuto per altri motivi.
Secondo gli inquirenti i due detenuti, chiusi rispettivamente
nelle carceri di Milano e Saluzzo (Cuneo), sarebbero,
rispettivamente, il mandante l'esecutore materiale dell'omicidio
di De Felice assassinato in risposta al duplice omicidio di
Fulvio Montanino e Claudio Salierno, uomini di estrema fiducia
di Cosimo Di Lauro, uccisi un mese prima di De Felice, il 28
ottobre 2004. Un assassinio che, secondo la DDA, di fatto, diede
il via alla contrapposizione tra gli scissionisti, composti dai
clan "Abete-Notturno", "Abbinante", "Marino", "Amato-Pagano" e
il clan "Di Lauro". (ANSA).
Prima faida di Scampia, nuove accuse per Cosimo Di Lauro
Mandante omicidio De Felice ucciso per la DDA da Nicola Todisco