Campania

Uccisa a Napoli: legale, causa morte una caduta non le botte

Avvocato Lo presto ricorre in Cassazione contro ritorno in cella

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 16 APR - Non furono le percosse subite dal marito ma una rovinosa caduta provocata dal filo del forno a microonde, nel quale era inciampata, a causare l'ematoma subdurale acuto che poco dopo causò la morte di Fortuna Bellisario, deceduta il 7 marzo 2019 a Napoli. A sostenerlo, nel ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso alla sentenza dei giudici del Riesame di Napoli che hanno disposto il ritorno in carcere per il consorte della vittima, è l'avvocato Sergio Simpatico, legale di Vincenzo Lo Presto, 43 anni, condannato a 10 anni di reclusione per l'omicidio preterintenzionale della moglie, scarcerato qualche mese fa, dopo due anni di detenzione in carcere.
    Nei giorni scorsi i giudici del Riesame hanno disposto il ritorno in cella per Lo Presto che il gip definì l'uomo "non socialmente pericoloso", "di indole non allarmante". Per i giudici del Riesame, invece, ritenendo attendibili le dichiarazioni di un cugino, che vive al nord, classificano Lo Presto come "un soggetto del tutto incapace di tenere a freno i propri impulsi violenti anche nei confronti di altri componenti i nucleo familiare".
    Nelle dieci pagine e mezzo, dove vengono citati anche gli studi di due luminari della neurochirurgia, James E. Wilberger (della Drexel University di Pittsburgh) e Gordon Guanxiong Mao (del Southwestern Medical Center di Dallas), l'avvocato Sergio Simpatico spiega, tra l'altro, che le botte ritenute la causa del malore e del decesso, la povera Fortuna Bellisario le aveva subìte, quel tragico 7 marzo 2019, alle 9 del mattino mentre la morte è collocata, per soffocamento, tra le 13,20 e le 13,30, cioé circa 4 ore e mezza dopo l'evento traumatico. Un lasso di tempo, in sostanza, incompatibile con un ematoma subdurale acuto, secondo il legale e gli studi citati. (ANSA).
   

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