(ANSA) - NAPOLI, 19 NOV - Un calvario cominciato con la
ricerca di una bombola di ossigeno, proseguito con la caccia a
un posto letto in ospedale e che ora va avanti con la necessità
di plasma per la cura. E' quello affrontato da Antonio
Palmentieri e sua sorella per il covid19 che ha colpito il loro
padre, Sabato, 67 anni che ora è in terapia subintensiva
all'Ospedale Cotugno di Napoli.
"Io vivo a Milano - racconta Antonio Palmentieri all'ANSA - e
mio padre, pur essendo molto attento con le precauzioni, ha
preso il covid. Lui è a Casoria e mia sorella lo curava con la
terapia del medico di base. Il 10 novembre, però, la saturazione
è scesa a 88, serviva una bombola, mio padre stava male. Mia
sorella ha cominciato a cercarla mentre io partivo da Milano. Al
mio arrivo ho cercato per un giorno intero le bombole senza
risultato. Ne avevamo una scarica, sono anche andato alla ditta
per ricaricarla ma mi hanno detto che in tempo di covid non
vendono a singole persone, non hanno voluto aiutarmi anche se
gli ho detto che mio padre stava male. Così decido di scrivere
su Facebook un post per chiedere aiuto per una bombola, il post
viene condiviso da tanti e in meno di due ore ho a disposizione
16 bombole. Sono andato a ritirarne cinque, da una volontaria e
poi da farmacie a Salerno, Aversa, Napoli. Per le altre ho
girato i contatti a chi aveva il mio stesso problema. Tutti me
le hanno date con gentilezza aspettando poi la ricetta del
medico: nel mio caso una bombola durava quattro ore e quindi per
chi ha una saturazione bassa questo della ricetta è un altro
problema". (ANSA).
Covid: Napoli;caccia sui social a bombola ossigeno per padre
Figlio:dopo visita Usca peggiorato, ora al Cotugno, serve plasma