Campania

Musica: lo 'Stabat mater' di Logròscino al Ravello Festival

Prodotto dalla Pietà de' Turchini, diretto da Stefano Demicheli

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 02 SET - Con lo Stabat Mater di Nicola Bonifacio Logròscino riparte dal Ravello Festival l'attività concertistica dei Talenti Vulcanici della Fondazione Pietà de' Turchini. Diretto dal maestro Stefano Demicheli e con il soprano Silvia Frigato e il controtenore Carlo Vistoli, l'ensemble si esibirà al Duomo di Ravello, venerdì 4 settembre (ore 20.30, ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria). "Come annunciato proprio all'ANSA nello scorso luglio - sottolinea Federica Castaldo, presidente Fondazione Pietà de' Turchini - riprendiamo la nostra attività concertistica dal prestigioso Ravello Festival. Una prima uscita molto importante per il significato simbolico, psicologico nonché professionale che essa riveste per noi e per i nostri straordinari musicisti. E' il nostro primo appuntamento "live", dopo l'assegnazione del prestigioso Premio Abbiati per "la migliore iniziativa musicale 2019", e abbiamo deciso di onorarlo con l'esecuzione di una rarissima pagina del repertorio sacro del Settecento napoletano, lo "Stabat Mater" di Nicola Bonifacio Logròscino che abbiamo riportato alla luce nonché inciso, per Arcana-Outhere, nel 2018.
    Lo Stabat Mater, celebre sequenza latina del XIII secolo, tradizionalmente attribuita a Jacopone da Todi, è abitualmente eseguita in musica fin dal Medioevo. Logròscino, la cui fama è legata perlopiù alla sua ampia produzione nel repertorio buffo, compose il suo Stabat Mater nel 1760. E' una delle rare composizioni di questo compositore pervenuteci integre, ritrovata in un manoscritto della Biblioteca del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli. La partitura trae ispirazione dalle analoghe composizioni di Alessandro Scarlatti e Giovanni Battista Pergolesi sebbene i modelli siano ben presto abbandonati preferendo l'autore muoversi in un clima di drammaticità intensa e nel contempo assai controllata, entro la quale le voci - nelle parti soliste e nei duetti - alternano arie di ampio respiro a recitativi asciutti ed essenziali.
    (ANSA).
   

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