(ANSA) - GRAGNANO (NAPOLI), 26 GIU - Le indagini sono
serrate. È un rompicapo per gli inquirenti l'omicidio di Matteo
Dello Ioio, avvenuto giovedì sera, alle ore 21 a Caprile,
frazione collinare di Gragnano. L'uomo risulta incensurato,
tranne per qualche segnalazione per uso di spinelli. Era un
agricoltore, sposato e padre di due figli. Ma è stato trucidato
davanti casa, al rientro dall'ora di jogging. Un delitto che ha
lo stile di agguati riservati solo ai boss. Eppure Dello Ioio
non aveva nulla nella sua vita da far pensare all'attività dei
narcos che si arricchiscono con le coltivazioni di canapa
indiana. L'uomo è stato ucciso con una fucilata, da un killer
che si era nascosto nella boscaglia e che è sparito nel buio
della notte. Sull'ennesimo omicidio dei Monti Lattari indagano i
Carabinieri coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, pm
Bianca Maria Colangelo, e nessuna pista è esclusa: dall'attività
legata alla coltivazione della cannabis indica, alla quale sono
dediti i clan dei Monti Lattari, a una lite per motivi privati,
a un delitto di natura passionale.Sull'episodio è intervenuto il
consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli
commentando: ''Gli inquirenti dovranno far luce su questa
vicenda ma è chiaro che Gragnano sembrerebbe diventata
l'epicentro di una nuova ondata di violenza e criminalità, a
quanto pare, probabilmente, legata alla camorra. Non si può
lasciare che la criminalità prenda il sopravvento e si
impossessi della città spargendo sangue e violenza per le
strade, lo Stato deve far sentire forte la sua presenza, occorre
che legalità, sicurezza e vivere civile vengano ripristinati.
Chiediamo controlli a tappeto, indagini, condanne severe e
presenza fissa delle forze dell'ordine sul territorio per
mettere fine a questo fenomeno criminale''. (ANSA).
Ucciso come un boss dei narcos, si indaga
Nessuna pista esclusa, nel passato nessun reato