Campania

Emilio Fede, convalidato l'arresto: resta in detenzione a casa

Stava cenando sul lungomare a Napoli con la moglie. "Bloccato come il peggiore dei delinquenti"

Redazione Ansa

Il Gip di Napoli Fabio Provvisier ha convalidato l'arresto per evasione dalla detenzione domiciliare nei confronti dell'ex direttore del Tg4 Emilio Fede, ma non ha emesso nei suoi confronti alcuna misura cautelare, perché incompetente. Il giudice ha anche disposto l'invio degli atti a Milano per competenza territoriale.

L'ex direttore del Tg4, difeso dall'avvocato Gennaro Demetrio Paipais delegato dall'avvocato milanese Salvatore Pino, resta dunque in detenzione domiciliare in esecuzione della pena che sta scontando per il caso Ruby bis.

Fede è stato arrestato a Napoli per evasione dagli arresti domiciliari. Stava cenando sul lungomare con la moglie, l'ex senatrice Diana De Feo, in occasione del suo 89esimo compleanno. Fede non avrebbe atteso l'autorizzazione del giudice di sorveglianza per trasferirsi da Milano a Napoli. Fede, sottolineano fonti a lui vicine, avrebbe comunicato il suo spostamento ai carabinieri di Segrate.

"E' stato terrorizzante. Mi sono venuti ad arrestare per evasione perché non ho atteso le disposizioni per i servizi sociali. In un ristorante si sono presentati un capitano dei carabinieri, peraltro gentilissimo, con tre militari, come fossi il peggiore dei delinquenti", dice all'Ansa, Emilio Fede.

A seguito della condanna nel processo Ruby, Emilio Fede, dopo avere scontato 7 mesi ai domiciliari, avrebbe dovuto completare la pena inflittagli con 4 anni di servizi sociali.

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"Sei giorni fa, - fa sapere l'ex direttore del TG4 - il Tribunale di sorveglianza di Milano, precisamente il magistrato La Rocca, mi ha comunicato che mi era stata concessa una liberazione anticipata. Sono proprio cose da pazzi, stavo mangiando una pizza con mia moglie ed ero appena arrivato a Napoli". "Pensi - sottolinea il giornalista - che mi è stato addirittura negato di aprire la finestra. Voglio ricordare che sono caduto e adesso cammino appoggiandomi su un bastone. Immagini quanto posso essere pericoloso. Sono dispiaciuto per la giustizia e per la vita sociale visto che non posso neppure affacciarmi alla finestra".

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