(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA (SA), 21 LUG - ''La prima volta
che ho ascoltato questa storia ho pensato che Sara fosse davvero
straordinaria. Una ragazzina, praticamente della mia età, che in
un giorno solo, dalla sera alla mattina, è dovuta diventare
adulta''. Gli occhi azzurri come il ghiaccio, l'abitino di
limoni gialli, forse in omaggio alla terra che oggi la ospita, e
le scarpe da tennis, a tradire i 15 anni. Così Zuzanna Surowy
racconta la sua primissima volta davanti a una macchina da
presa. Il film è ''My name is Sara'', in concorso in anteprima
mondiale al 49/o Giffoni Film Festival (ancora senza
distribuzione in Italia), in cui il regista Steven Oritt, anche
lui debuttante al cinema in arrivo dal mondo dei videoclip, ha
raccolto la storia vera di Sara Goralnik, un'ebrea polacca di 13
anni la cui intera famiglia è stata uccisa dai nazisti nel
settembre del 1942. Tutto comincia nei giorni bui dell'avanzata
tedesca in Polonia. A Korets, oggi territorio Ucraino, da oltre
mille anni, vive una fiorente comunita ebraica.
My name is Sara, la Shoah a 13 anni
In concorso film di Oritt con giovane Zuzanna Surowy