(ANSA) - AVELLINO, 16 NOV - "Gli standard di sicurezza delle
barriere protettive sul Viadotto Acqualonga garantivano una
elevata capacità di contenimento, adeguata a quella massima
prevista dalla normativa". Lo ha sostenuto la difesa dei 12
imputati tra dirigenti e funzionari di Autostrade spa, nel
processo in corso ad Avellino per la strage che il 28 luglio del
2013 costò la vita a 40 persone precipitate dal viadotto
dell'A16 Napoli-Canosa a bordo del bus con il quale stavano
facendo ritorno a casa dopo una gita nei luoghi di san Pio da
Pietrelcina. Il difensore della società Autostrade, Giorgio
Perroni, ha anche sostenuto che il degrado dei "tirafondi" (i
bulloni che fissano al suolo i New Jersey, ndr) non è da
ritenere la causa che ha provocato il cedimento della barriera,
come hanno dimostrato i crash test mentre per contro l'accusa
non avrebbe fornito alcuna prova in ordine alla effettiva
conoscenza da parte della Direzione del Tronco, a cui è
demandata la manutenzione di quel tratto autostradale, del
fenomeno accertato.
Bus in scarpata, "accuse insussistenti"
"Standard sicurezza barriere adeguato a massima prevista"