Campania

"Che Storia è questa?", per insegnare il fascino del passato

Opera prima di Esterita Selvaggio: "Lezioni siano accattivanti"

La copertina del volume

Redazione Ansa

Filippo è un bimbetto di 9 anni con una gran voglia di diventare asso del pallone e con la mera speranza di poter "dribblare" anche i libri di scuola. In un pomeriggio piovoso, si rassegna a non poter andare sul campo a mostrare le sue prodezze calcistiche e ripiega svogliatamente a fare i compiti. Accade qualcosa di inaspettato e magico non appena apre il suo libro di Storia: un magister di Tellandia, grosso quanto un baccello di piselli, spunta dalle pagine e comincia a muoversi sulla scrivania. Come convincere un bambino che la Storia non è fatta solo di date da mandare a memoria, di libri polverosi e personaggi che non esistono più? In men che non si dica, Filippo ed il suo nuovo amico, Histos, vengono risucchiati nel libro di Storia. Comincia così l'avventura più entusiasmante che il bambino abbia mai vissuto. Filippo attraverserà la Preistoria, l'era dei faraoni e gareggerà alle antiche olimpiadi, e sempre cimentandosi in prove che mai avrebbe pensato di affrontare finora. E come accade ad ogni buon viaggiatore, il bambino tornerà, da questo lungo percorso, con maggiori consapevolezze e fiducia in se stesso. E' in sintesi la trama di "Che Storia è questa?", volume con il quale esordisce come scrittrice per bambini Esterita Selvaggio, docente di scuola primaria che vive e lavora in provincia di Benevento, una prof che adora il suo lavoro ed è sempre in cerca di nuove strategie didattiche per rendere accattivanti le sue lezioni. La letteratura infantile è ricca di testi corredati da illustrazioni accattivanti. Per questo libro è stata fatta una scelta editoriale differente: ogni piccolo lettore potrà provvedere personalmente a illustrare il testo, man mano che ne sfoglierà le pagine. Filippo è unico e tale rimarrà nella visione personale di ogni lettore, così come esclusive saranno le descrizioni iconografiche che ognuno apporterà. "Da docente, mi sento di dire che il problema non è l'uso o meno dei tablet nelle classi. Il problema è proteggere la memoria interna, l'Hard Disk, dei nostri figli da un appiattimento, una omologazione delle procedure e, quindi, da un impoverimento della fantasia del singolo", spiega l'autrice. Che di sé dice: "Adoro la pizza e i viaggi e mi piacerebbe tanto avere un amico come Histos, per entrare e uscire dal libro di Storia". Non solo: è una accesa sostenitrice del motto "I sogni nel cassetto fanno la muffa".

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