(ANSA) - NAPOLI, 6 DIC - Era sospettato da alcune persone di essere l'autore della violenza sessuale a danni di un minore. Ma quell'atto non è stato mai accertato. Quella voce però tutta da verificare - come emerge dalle indagini - sarebbe costata la vita ad un giovane tunisino, ucciso a Napoli nel 2015 con due colpi d'arma da fuoco alla tempia. Il suo cadavere fu bruciato e poi abbandonato in una discarica. A distanza di due anni gli agenti della squadra mobile della questura di Napoli hanno arrestato uno dei presunti autori di quell'efferato omicidio. Un'ordinanza di custodia cautelare è stato notificata in carcere a Salvatore Sembianza, 37 anni, già detenuto per altra causa. Deve rispondere di omicidio, porto e detenzione di arma, distruzione e soppressione di cadavere. A far fuoco fu un altra persona ritenuta legata al clan Mazzarella, ora diventata collaboratore di giustizia.
Ucciso da camorra per presunto stupro
Fatto mai accertat.A sparare fu uomo poi collaboratore giustizia