(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Il terrorista è sempre uno
psicopatico? "Direi di no. Nel tracciare il profilo del
terrorista e nell'esaminare i principali aspetti del fenomeno si
può esprimere un ragionevole dubbio circa l'influenza e
l'incisività di disturbi psicopatologici e della personalità nel
determinare la scelta terroristica". E' quanto dice Alessandro
Bilancia, un giovane di Potenza autore di una tesi di laurea dal
titolo "Il terrorista: aspetti psicopatologici forensi e
criminologici", relatore il prof. Antonello Crisci, con la quale
ha conseguito alcuni giorni fa la laurea magistrale in
Giurisprudenza all'Università di Salerno.
Anche la psichiatria forense - spiega Bilancia - "non
riconosce più come dato costante un legame fra genetica e
comportamento aggressivo, ma gli studiosi propendono per
l'analisi, caso per caso, dei fattori socio-culturali che,
affiancandosi a quelli biologici rilevati dalle neuroscienze,
possono determinare l'azione violenta, potendo essere questa,
anche nello psicopatico, solo eventuale".
Il terrorista,non sempre uno psicopatico
In una tesi di laurea il profilo criminale dei "combattenti"