Campania

Vittima si libera e chiama il 112, "non so dove mi trovo..."

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 25 GIU - "Mi hanno imbavagliato, non ce la faccio più, sono stato legato per 2-3-4 ore": è un brano della telefonata al 112 che l'uomo di 56 anni, vittima di una tentata rapina con sevizie in casa, nel Napoletano, ha fatto subito dopo essersi liberato la nastro adesivo che lo teneva bloccato a una sedia.
    "Adesso finalmente mi sono liberato...", aggiunge l'uomo con voce sofferente. "Dove siete", gli chiede l'operatore: "Non ce la faccio a dire dove sono", gli risponde la vittima. "Chi l'ha legata, quanti erano", incalza il carabinieri. "Non ce la faccio, non ce la faccio...", risponde il 56enne. "Ditemi dove siete, vi mando carabinieri e ambulanza", insiste l'operatore.
    "Non mi ricordo dove abito, esattamente, ...a fianco alle discarica 'delle sette cainate'. Sono entrati due, con due pistole in mano. Mi chiedevano le armi, le armi, i soldi, e i soldi, ma io non ne avevo perché le armi non ce l'avevo più. Mi hanno legato mani e piedi a una sedia, per tante ore. Avevo solo 20 euro nel portafogli, gli ho detto prendetevi quello, e loro mi torturavano perché volevano sapere dove tenevo nascoste le armi".
    I due erano ben vestiti e sono entrati in casa della vittima con una scusa: hanno chiesto un bicchiere d'acqua. L'uomo li ha fatti entrare. Appena nell'abitazione gli hanno puntato le pistole in faccia.(ANSA).
   

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