Campania

Ragazzo ucciso a Napoli: la ricostruzione dei Cc

Irreperibile da febbraio uno dei tre ancora in fuga

Amici di Davide Bifolco, il ragazzo ucciso a Napoli da un carabiniere, mostrano le foto della vittima

Redazione Ansa

In tre sullo stesso scooter, senza casco, tra viale Traiano e via Cinthia, a Napoli. Uno di loro viene riconosciuto come chi aveva violato i domiciliari dal febbraio 2014, l'accusa era di reati contro il patrimonio.

Viene intimato l'alt, i tre non si fermano. Inizia l'inseguimento, durante il quale parte un colpo - secondo la ricostruzione dei Carabinieri - in maniera accidentale dalla pistola d'ordinanza di un carabiniere che colpisce, a morte, Davide Bifolco. La dinamica dell'accaduto, per i Carabinieri, è questa.

Il primo ad essere riconosciuto dai militari è stato un 23enne delle zona irreperibile da febbraio 2014; gli doveva essere notificato un aggravamento dei domiciliari. Durante l'inseguimento, i tre hanno ad un certo punto rallentato la marcia e sono stati urtati dall'auto dei militari. Sono caduti a terra. Uno di loro, il 23enne è fuggito a piedi. Sono stati, invece, bloccati gli altri due che erano sul mezzo: Davide e Salvatore Triunfo, 18 anni, quest'ultimo con precedenti per furto e danneggiamento.

Dopo il ferimento, Davide è stato soccorso e trasportato all'ospedale San Paolo ma non c'è stato nulla da fare. Dopo la morte di Davide, nel quartiere è scoppiata una durissima protesta con lancio di oggetti e sassi contro le forze dell'ordine: danneggiate sei auto dei carabinieri e due della polizia; due militari sono rimasti leggermente contusi. Sul posto, a circa venti metri dal luogo dell'incidente, è stata anche ritrovata una pistola scenica che non si sa se abbia relazione o meno con quanto accaduto.

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