Campania

Morte Ciro Esposito indagati altri 4 romanisti

Sono sospettati di essere i complici di Daniele De Santis

Ciro Esposito, tifoso del Napoli rimane gravemente ferito dopo gli scontri a Tor di Quinto prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, 3 maggio 2014 a Roma

Redazione Ansa

Tutto il commando che il pomeriggio del 3 maggio scorso era al fianco di Daniele De Santis pochi istanti prima che facesse fuoco in direzione di alcuni tifosi del Napoli, tra cui Ciro Esposito, è finito nel registro degli indagati della Procura di Roma. Il pm Eugenio Albamonte gli contesta il reato di concorso in omicidio. Si tratta dei quattro ultrà giallorossi perquisiti due settimane fa dalla Digos nell'ambito degli accertamenti disposti dopo la morte di Esposito. Gli inquirenti ritengono che i quattro ultrà giallorossi fossero gli stessi che il 3 maggio scorso, con il casco in testa, si trovavano con "Gastone" durante l'assalto ad un pullman di tifosi azzurri diretto all'Olimpico per la finale di Coppa Italia. Al primo accenno di reazione dei tifosi napoletani che, a distanza, avevano notato l'assalto al bus, gli assalitori fuggirono. De Santis fu raggiunto in un vialetto adiacente viale Tor di Quinto, e qui avvenne la sparatoria culminata nel ferimento di Ciro Esposito poi deceduto dopo 52 giorni di agonia, e di altri due sostenitori partenopei. I complici di "Gastone" fecero invece perdere le loro tracce. I nuovi indagati saranno interrogati nelle prossime settimane da parte degli inquirenti.

A parlare di presunti complici di De Santis, che è ancora detenuto nel carcere di Viterbo, sono stati diversi testimoni. Lo stesso Esposito, in un momento di lucidità sul letto del Policlinico Gemelli, aveva confidato a parenti ed amici non solo di riconoscere in De Santis "o' chiattone" che gli aveva sparato, ma anche che questi, quando lanciò oggetti contro il bus era in compagnia di altre persone con il casco. Agli atti dell'inchiesta c'è anche, acquisita pure in sede di incidente probatorio, la versione di un tifoso azzurro, Raffaele Puzone, che parla dettagliatamente della presenza di altre persone accanto a De Santis. Quest'ultimo, rimasto ferito in modo serio durante la colluttazione con gli avversari e tuttora detenuto, per motivi di sicurezza, nell'ospedale Belcolle di Viterbo, continua a non fornire alcuna versione su quanto accaduto quel 3 maggio. Nell'interrogatorio di garanzia si avvalse della facoltà di non rispondere limitandosi solo a riferire di non ricordare nulla di quei momenti. In relazione agli ultimi sviluppi dell'indagine i legali di Esposito, avvocati Sergio Pisani e Damiano De Rosa, attendono di conoscere "il ruolo ed i singoli contributi causali forniti da ciascuno dei quattro nuovi indagati".

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