Campania

Morto rapinatore a Napoli, colpo sparato da carabiniere

Secondo l'Arma, sparo partito accidentalmente in inseguimento

Muore rapinatore, raggiunto da colpo sparato da CC

Redazione Ansa

É stato raggiunto alla schiena da un colpo di pistola sparato da un Carabiniere che lo aveva inseguito intimandogli di sdraiarsi faccia a terra, Antonio Mannalà, il rapinatore morto a Cardito. Lo si apprende dai Carabinieri. Secondo la ricostruzione dell'Arma, il colpo è partito accidentalmente dalla pistola d'ordinanza.

Con complici aveva sottratto auto a coppia
Insieme a due complici, uno dei quali armato, Antonio Mannalà aveva rapinato l'automobile, una Renault Clio, a una coppia di ventenni a Casalnuovo di Napoli. Il malvivente armato ha puntato la sua arma al viso della ragazza per costringere le vittima a scendere dalla vettura e uno dei altri due, prima di fuggire, ha anche palpeggiato la giovane.

La Renault Clio rubata da tre rapinatori è stata individuata grazie al sistema di antifurto satellitare. La società che gestisce il servizio - secondo quanto si è appreso - ha rintracciato la vettura e comunicato la sua posizione alla forze dell'ordine che sono intervenute sul posto.

Testimoni: 'Carabiniere diceva "stai fermo, fermo" '
"Il ragazzo era sdraiato a terra e ripeteva 'non ho fatto niente', mentre il carabiniere, che cercava di ammanettarlo, diceva 'stai fermo, stai fermo': poi abbiamo sentito il rumore di uno sparo". É la testimonianza, raccolta sul posto, di alcune persone che abitano in una palazzina di via Domenico Cirillo, strada vicina al corso Italia di Cardito (Napoli), dove la scorsa notte un rapinatore è morto dopo essere stato colpito alla schiena da un colpo di pistola sparato accidentalmente dall'arma di ordinanza di un carabiniere.

La gente si è affacciata quando, intorno alla mezzanotte, ha udito il frastuono provenire dalla strada. "L'ambulanza, riferiscono ancora le persone che erano affacciate a finestre e balconi - è giunta in ritardo. Dopo aver sentito lo sparo abbiamo visto il carabiniere che si agitava, sembrava sotto choc". "La strada era illuminata da un lampione - hanno sottolineato i presenti - ma la visione dai balconi non era molto chiara". "Abbiamo sentito solo il ragazzo gridare e il carabiniere che gli intimava di stare fermo, e poi il colpo", ribadiscono i testimoni. Sul selciato di corso Italia, stamattina, c'è disegnata la sagoma di una persona, tracciata con il gesso, con al centro delle macchie di sangue e l'asfalto scheggiato.

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