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Miele,Amaroni culla del "cibo degli dei"

Habitat naturale e tradizioni familiari per prodotto eccellenza

Redazione Ansa

(ANSA) - AMARONI (CATANZARO), 5 LUG - Ci sono eucalipti, castagneti secolari, aranceti ma anche prati fioriti che accompagnano la vista verso lo Jonio. E' qui, ad Amaroni, a 400 metri di altezza, nel catanzarese, che si produce il miele che ha fatto guadagnare al piccolo centro il blasone di "Città del Miele".
    Una tradizione antica, tramandata di padre in figlio, quella che, attualmente, coinvolge sedici aziende, in gran parte a conduzione familiare, e che regala mieli, dai colori caldi e ambrati conosciuti e apprezzati anche e soprattutto, forse, al di fuori dei confini della Calabria. Millefiori, eucalipto, zagare e castagno: sono tante le varietà anche se, al centro di tutto, c'è il lavoro delle api, operose e straordinarie sentinelle ambientali, che trovano qui il loro habitat naturale.
    Ha radici antichissime la produzione del miele in Calabria e non solo: se ne parla dai tempi dei greci quando era considerato il "cibo degli dei"; Pitagora lo raccomandava come elisir di lunga vita mentre Omero ne descriveva la raccolta. E questa porzione di Calabria, che condivide in Calabria con San Ferdinando nel reggino, avvantaggiato da pregiati agrumeti, il titolo di Città del Miele, per salubrità dell'aria e ricchezza di varietà vegetali, viene considerata il luogo ideale per produrre il miele.
    Utilizzato principalmente in pasticceria, il prodotto del lavoro delle api, è protagonista di una vera e propria rivalutazione gastronomica grazie all'interesse di famosi chef.
    Ma il miele viene comunque molto usato anche per gli effetti terapeutici e curativi in molti malanni. Tante le varietà: profuma di zagara il miele di agrumi, così chiamato perché prodotto dalle infiorescenze di diverse piante. Quello di castagno, tipico delle aree collinari e montane della Sila, si caratterizza invece per la colorazione scura, il sapore deciso e aromatico, decisamente preferito da chi non ama i sapori troppo dolci. E ancora: c'è il miele d'eucalipto, arcinoto per le sue proprietà terapeutiche in particolare come giovamento per le malattie legate a raffreddori o il millefiori che viene prodotto dal nettare di piante variabili, spontanee, coltivate e ornamentali.
    Ad Amaroni, dove il miele è ormai un tratto distintivo della comunità, è stato realizzato un ricettario che propone i mille utilizzi del "cibo degli dei". A sostenere il lavoro di quanti si dedicano a questa attività c'è anche un'associazione Ama.Mi.
    che si occupa della salvaguardia e della valorizzazione delle tradizioni locali. Un impegno che ha permesso al comune calabrese di ospitare, nel 2012, anche la finale del concorso nazionale "Il miele in cucina".(ANSA).
   

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