Calabria

Roberto Cosentino candidato sindaco centrodestra a Vibo

Dirigente della Regione Calabria, annunciato da Fi e Fdi

Redazione Ansa

(ANSA) - VIBO VALENTIA, 10 MAR - Roberto Cosentino, di 52 anni, dirigente della Regione Calabria, sarà il candidato sindaco di Vibo Valentia del centrodestra alle elezioni comunali del prossimo giugno. Lo annunciano, in una nota congiunta Forza Italia e Fratelli d'Italia.
    I due partiti, è scritto nella nota, "sono pronti a scrivere una nuova, fondamentale pagina per la città di Vibo Valentia. I due partiti, in un rapporto di forte sintonia che dà origine all'ossatura della coalizione di centrodestra, guardano con grande fiducia e convinzione alla tappa elettorale dell'8 e 9 giugno prossimi, quando i cittadini saranno chiamati a rinnovare gli organi elettivi del Comune capoluogo. In questa importante fase politica è cresciuta ancor di più la consapevolezza che è quanto mai opportuno disegnare un progetto di crescita che non può prescindere da quanto di buono realizzato negli ultimi cinque anni dall'amministrazione comunale del sindaco Maria Limardo, che costituisce la base del programma ed un punto di partenza per il raggiungimento di sempre più ambiziosi traguardi".
    Fi e FdI spiegano poi che è attorno "a determinati obiettivi e ad una comunione di intenti e condivisione di valori, che si costruisce una coalizione quanto più ampia possibile, aperta e inclusiva, nella quale possano riconoscersi tutte le anime della società civile e politica che puntano ad un accrescimento della qualità della vita e dei servizi per Vibo Valentia e le sue frazioni".
    La sintesi "perfetta" di tutto ciò è stata trovata, aggiungono dal centrodestra, nella figura di Cosentino, dirigente regionale da 15 e da 5 impegnato nel ruolo di direttore generale. "Manager pubblico con esperienze nel campo della sanità, delle politiche del lavoro, della formazione, dello sviluppo economico, nonché di turismo e welfare, con la passione per la comunicazione interpretata nell'esperienza in radio" affermano i due partiti. (ANSA).
   

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