Calabria

'Ndrangheta: operazione nel cosentino, 200 arresti

Ai domiciliari il sindaco di Rende, sequestrati beni per 72 mln

Redazione Ansa

(ANSA) - COSENZA, 01 SET - Un'operazione contro la 'ndrangheta è stata condotta all'alba a Cosenza e nell'hinterland cittadino da carabinieri, polizia e guardia di finanza con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Eseguite oltre duecento ordinanze cautelari emesse dal Gip distrettuale del capoluogo su richiesta della Dda, diretta da Nicola Gratteri. Nell'operazione sono coinvolti amministratori locali, professionisti, imprenditori ed esponenti della criminalità organizzata cosentina.
    Ai domiciliari è finito il sindaco di Rende, l'avvocato Marcello Manna, presidente dell'Anci (l'Associazione dei comuni italiani) della Calabria. Al momento non è stato possibile sapere quale sia il fatto contestato a Manna e se si riferisca alla sua attività di amministratore o di professionista. Sempre aiu domiciliari anche altri due amministratori locali.
    L'operazione è stata condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, dalle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e dallo Sco, dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza e del Nucleo di polizia economica finanziaria di Reggio Calabria, dal Gico di Catanzaro e dallo Scico della Guardia di finanza. Le persone destinatarie delle ordinanze di custodia cautelare sono, secondo l'accusa, responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, organizzazione illecita di giochi anche d'azzardo e di scommesse, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori.
    Nel corso dell'operazione è stato eseguito anche un sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di 72 milioni di euro.
    Il sequestro é stato attuato dai finanzieri del Gico del Comando provinciale di Catanzaro e dello Scico. Il provvedimento é stato disposto dalla Dda ed ha carattere preventivo d'urgenza.
    Successivamente, dunque, dovrà essere sottoposto al vaglio del Gip distrettuale. I beni sequestrati consistono in liquidità depositate su conti correnti, aziende e società varie.

Scambio elettorale politico-mafioso. È l'accusa mossa dalla Dda di Catanzaro nei confronti di Marcello Manna, sindaco di Rende e presidente dell'Anci Calabria. Il gip distrettuale ha disposto gli arresti domiciliari per il primo cittadino. Esigenze cautelari, scrive nell'ordinanza, "desumibili dalle modalità del fatto (aver stretto un patto di scambio elettorale politico-mafioso con membri apicali della criminalità organizzata) e dalla personalità dell'indagato che, seppur incensurato, ha dimostrato predisposizione a delinquere scendendo a patti con membri di un'associazione mafiosa, in particolare col gruppo D'Ambrosio". La Dda cita, a supporto della tesi, le dichiarazioni del pentito Adolfo Foggetti, che "costituiscono un ulteriore elemento a fondamento della sussistenza delle esigenze cautelari, evocando contatti duraturi nel tempo con la criminalità organizzata cosentina". Le parole di Foggetti si riferiscono alla campagna elettorale per le Comunali di Rende del 2014. "Tutti gli appartenenti al clan federato Rango-Zingari e Lanzino-Ruà - afferma il collaboratore di giustizia - si sono mobilitati per fare la campagna elettorale all'avvocato Manna, ad eccezione di Maurizio Rango, il quale da me interpellato e richiesto sul punto ebbe a riferirmi che i suoi familiari e/o parenti residenti in Rende erano particolarmente legati a Principe". Foggetti rievoca il sostegno, a suo dire, offerto al penalista e dice che sarebbe stato "ringraziato da Marcello Manna in persona per l'impegno elettorale profuso".

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