Calabria

Cinema:Calabria e ospitalità, anteprima L'afide e la formica

Domani a Lamezia Terme l'opera del regista Vitale con Fiorello

Redazione Ansa

(ANSA) - LAMEZIA TERME, 02 NOV - Anteprima nazionale domani, al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, per "L'afide e la formica", l'opera prima del regista lametino Mario Vitale con Giuseppe Fiorello, Cristina Parku, Valentina Lodovini, Alessio Praticò, Nadia Kibout, Anna Maria De Luca, Ettore Signorelli. Il film, prodotto dalla Indaco Film e supportato dalla Calabria Film Commission, è stato girato a Lamezia Terme e sarà nelle sale a partire dal 4 novembre prossimo.
    "Finalmente ci siamo - scrive il regista lametino sulla sua pagina facebook - Chi mi conosce sa con quanto impegno, amore e sacrificio ho portato avanti, per cinque lunghi anni, questo progetto che finalmente può vedere la luce. Mi auguro con tutto il cuore che questo film possa regalarvi un'emozione".
    Nato con l'intento di raccontare la Calabria, non quella stereotipata che rappresenta solo una piccola minoranza, ma quella Calabria vera, fatta di ospitalità e culla di culture che si sono susseguite rendendola affascinante, il film vuole lanciare un messaggio di speranza, non solo per questa terra, con la sua voglia di uscire da quella immagine ricorrente che non le appartiene al 100%, ma anche per l'integrazione, il dialogo, il confronto, l'ospitalità che è parte integrante delle tradizioni di questa regione. Il film, infatti, racconta la storia di un ex maratoneta, insegnante di educazione fisica, che intreccia il suo vissuto con quello di una ragazza musulmana la cui vitalità e determinazione lo contagerà al punto che deciderà di allenarla per farle vincere la sua corsa più importante: quella della vita.
    Una storia, tra altre storie, che, nata da un'idea dello stesso Vitale e di Saverio Tavano che insieme a Josella Porto e Francesco Governa l'hanno sceneggiata, racconta di integrazione e scambi culturali. Il tutto visto attraverso gli occhi di un'adolescente che, con i suoi sogni, diventa simbolo di un desiderio di appartenenza ed integrazione di tutta una nuova generazione di immigrati. (ANSA).
   

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