(ANSA) - BOLOGNA, 27 OTT - Erano subentrati nella gestione di
un casa di riposo sull'Appennino bolognese, Alto Reno Terme,
svuotando della liquidità la vecchia società, in dissesto,
portandola al fallimento e creando una nuova cooperativa,
utilizzando per questo alcuni prestanome. Inoltre il presunto
gruppo criminale avrebbe minacciato e intimidito i dipendenti
della struttura, con "modalità tipicamente mafiose", per gli
investigatori, allo scopo di farli prima dimettere e poi
riassumerli nella nuova realtà.
Lo ha scoperto l'operazione 'Ragnatela' di Carabinieri e
Guardia di Finanza che ha portato a un'ordinanza di custodia
cautelare nei confronti di due crotonesi e a un sequestro
preventivo nei loro confronti e di altre 21 persone fisiche o
giuridiche per due milioni. I provvedimenti sono stati emessi
dal Gip del Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi, su richiesta
del pm della Dda Roberto Ceroni. Le accuse, a vario titolo per
23 indagati, sono associazione per delinquere, estorsione
aggravata dal metodo mafioso, bancarotta fraudolenta
patrimoniale, documentale e per operazioni dolose, sottrazione
fraudolenta al pagamento delle imposte, emissione di fatture per
operazioni inesistenti, spendita e introduzione nello Stato di
monete falsificate. Il sequestro ha riguardato due aziende
lombarde (una società immobiliare di Brescia e un esercizio di
rivendita al dettaglio di generi di monopolio corrente
nell'hinterland milanese) e disponibilità liquide. (ANSA).
Estorsioni per gestire casa di riposo, arresti e sequestri
Gdf e Cc scoprono gruppo criminale, 'agiva con modalità mafiose'