(ANSA) - MILANO, 17 LUG - "Questa sentenza è giusta, ma
speriamo che non finisca qui. Ci sono ancora tanti aspetti da
indagare e pezzi di verità da aggiungere". E' il commento di
Paola e Cristina Caccia, figlie del procuratore Bruno Caccia,
ucciso nel 1983 a Torino, dopo il verdetto di oggi della Corte
d'Assise di Milano che ha condannato Rocco Schirripa
all'ergastolo per l'omicidio del magistrato.
Le figlie di Caccia, il cui legale di parte civile Fabio
Repici si è spesso scontrato anche con la stessa Procura, hanno
sottolineato che "non è ancora stata fatta completamente
giustizia". Secondo le due donne, il movente dell'omicidio "è
ancora generico" e "non è ancora chiaro che ruolo abbia avuto
Schirripa" nel gruppo di fuoco. "Avevamo indicato degli indizi
per una pista alternativa - hanno aggiunto - ma ci è stato detto
che il perimetro dell'indagine era più ristretto". "Sono passati
34 anni dalla morte di nostro padre, ma questo è comunque un
passo avanti".(ANSA).
Figlie Caccia,non ancora giustizia piena
Per Paola e Cristina Caccia "non è finita qui"